Tumori, parte da 15 centri la nuova terapia Car-t in Italia: c’è anche Napoli

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Sono 15 i centri in tutt’Italia che hanno i requisiti per partire con la nuova terapia anticancro Car-t. Il gruppo è formato da diversi scaglioni a seconda delle tempistiche previste per mettere a punto i parametri necessari a partire con il trattamento. La selezione dei centri nasce dal finanziamento del Parlamento per un progetto di ricerca relativo alle nuove tecnologie Car-t di 5 milioni di euro per 2019 e di altri 5 milioni già stanziati nel 2018. La Camera dei deputati, con un’ordine del giorno del 30 dicembre dello scorso anno, aveva delineato il percorso attuativo impegnando il Governo ad assumere una serie di iniziative finalizzate a raggiungere gli obiettivi individuati dal legislatore. Lo scorso marzo, il ministero della Salute indicava in un comunicato la formazione di un gruppo di progetto con rappresentanti dell’ospedale S. Gerardo-Fondazione Tettamanti di Monza, della società Molmed e dell’Istituto di Biostrutture e Bioimmagini del Cnr di Napoli, nonché gli Irccs della rete oncologica che “prevedono la messa in funzione entro un anno, di officine farmaceutiche idonee allo sviluppo di terapie Car-T e la loro applicazione alla cura di soggetti per i quali sono previste tali terapie e altri Irccs già impegnati nel settore”, riportava la nota ministeriale.

Il dicastero, avvalendosi della ‘Rete alleanza contro il cancro’ (Acc) ha effettuato la ricognizione degli Irccs aderenti alla rete per individuare quelli impegnati nelle attività di ricerca inerenti le terapie Car-t. Ebbene, l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e l’ospedale S. Raffaele di Milano rientrano nel primo scaglione e prevedono, come stabilisce il ministero, “la messa in funzione entro un anno, di officine farmaceutiche idonee allo sviluppo di terapie Car-t”. Al secondo scaglione appartengono gli Irccs della Rete Acc che svolgono attività in questo campo sono: l’Istituto di Candiolo (Torino); l’Istituto Oncologico Veneto (Padova); la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli (Roma); l’Istituto Scientifico Romagnolo per lo studio e la cura dei tumori (Meldola). Gli altri Irccs che “hanno presentato la documentazione parteciperanno al progetto una volta definito” sono: l’Istituto Clinico Humanitas Rozzano (Milano); l’Istituto nazionale tumori Fondazione Giovanni Pascale (Napoli); Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (Pordenone); ospedale Casa Sollievo della Sofferenza – San Giovanni Rotondo (Foggia); Istituto tumori Giovanni Paolo II (Bari); Centro di riferimento oncologico della Basilicata – Rionero in Vulture (Potenza); Istituto Europeo di Oncologia (Milano); l’Ifo Regina Elena (Roma); Fondazione Irccsa Istituto Nazionale per lo studio e la cura dei tumori (Milano).