Le sedie collaborative di Città della Scienza protagoniste in Usa al raduno mondiale degli Scout

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In foto le sedie collaborative di Città della Scienza al raduno mondiale degli Scout negli Usa

Ogni pezzo “sostiene” l’altro. Per costruire le sedie “Mùjié” non c’è bisogno né di viti né di colla, ma solo di collaborazione. Elaborate dal designer Andrea Riccio, dalla cooperativa Experience e dal Dream FabLab di Città della Scienza le sedie “collaborative” sono state protagoniste negli Stati Uniti d’America in occasione del 24°Jamboree Mondiale degli Scout, tenuto in West Virginia, negli Usa, dal 22 luglio al 2 agosto 2019.
Il funzionamento e la logica degli arredi sono stati illustrati presso lo spazio riservato a Città della Scienza di Napoli nel Global Development Village, l’area espositiva dove circa 40.000 scout provenienti da ogni parte del mondo hanno approfondito i temi della sostenibilità anche sfidandosi nella costruzione delle sedie collaborative di Città della Scienza.
Come in un rompicapo da incastro, ogni parte dei pezzi “Mùjié” dipende dall’altra per poter mantenere il proprio equilibrio e reggere l’intero sistema. Ispirati al “nodo di legno cinese” (Mùjié significa “nodo”), ciascun pezzo sostiene reciprocamente l’altro. A questa filosofia si rifanno le strutture stampate al FabLab di Città della Scienza, che del rompicapo cinese sfruttano solidità, scomponibilità e parte ludica per generare un nodo configurabile in più elementi di arredo.
I pezzi che compongono il nodo sono necessariamente collaborativi perché da solo un elemento non ha funzione, in gruppo invece ciascuno rende solida la struttura e diventa parte del sistema. I pezzi generativi sono otto, che associati in numero e incastri diversi danno forma ai singoli arredi.