Banda ultra larga, un piano da 6 miliardi

86

A cura di Antonio Arricale Il governo italiano intende porre un rimedio al gap della copertura digitale, settore in cui siamo ultimi in Europa. In questo senso, infatti, ieri sono state approvate A cura di Antonio Arricale Il governo italiano intende porre un rimedio al gap della copertura digitale, settore in cui siamo ultimi in Europa. In questo senso, infatti, ieri sono state approvate le linee guida di un piano da 6 miliardi per la banda larga ad alta velocità. L’obiettivo è dare una connessione al 50% delle famiglie entro il 2020. Sarà poi il mercato a decidere come avverrà tecnicamente la rivoluzione digitale. Spetterà infatti agli operatori scegliere la tecnologia preferita, ha precisato il ministro dello sviluppo Federica Guidi. In effetti, quello della “net nutrality” è un problema non da poco, cui si stanno dando risposte diverse, come sta accadendo per esempio tra Europa ed Usa. Stando a quanto riportato dal Financial Times e i paesi membri dell’Unione europea stanno proponendo una serie di regole che consentiranno agli operatori di trarre profitti dall’Internet a due velocità e di governare il flusso del traffico per assicurare che la rete lavori in maniera efficiente. Gli Stati Uniti da parte loro stanno facendo esattamente il contrario. Di recente la Fcc americana ha infatti stabilito norme per impedire l’esistenza di una rete di serie A e serie B. Come? Impedendo che alcuni servizi possano beneficiare di un Web con prestazioni migliori grazie a un pagamento. Ad ogni modo, ha detto il sottosegretario Graziano Delrio al termine del Cdm che ha approvato la Strategia italiana per la banda ultralarga e per la crescita digitale 2014-2020, “per la prima volta l’Italia si dota di un piano che mette insieme diversi ministeri, diverse fonti di finanziamento, fondi propri di Regioni, dei privati: un mix e un tentativo di mettere a unità una serie di competenze e risorse in un quadro strategico che permetta questo paese finalmente di fare la sua rivoluzione digitale, e raggiungere gli obiettivi dell’agenda europea» Nei due documenti “politici” approvati ieri dal Consiglio dei ministri (banda ultra larga e obiettivi di crescita digitale) vengono fissati gli obiettivi, si identificano le aree di intervento, gli strumenti finanziari e si stimano le risorse necessarie. Un obiettivo ritenuto raggiungibile potrebbe essere quello di raggiungere il 45-55% della popolazione con il FTTB/FTTH e fino all’85% con il FTTC. L’ambizione è quella di superare gli obiettivi dell’Agenda digitale europea «portando i 100 mega all’85% della popolazione entro il 2020» ha detto il ministro Guidi, con un’Italia divisa in quattro aree di intervento, dalle città metropolitane alle aree rurali. Una serie di misure ad hoc verranno inserite in un provvedimento specifico, come «il “servizio digitale universale”, un fondo di garanzia, un voucher di accompagnamento alla migrazione verso la fibra ottica e la convergenza di prezzo per i collegamenti in fibra ottica realizzati con sovvenzioni statali, al prezzo dei collegamenti in rame» si legge in una nota. Nel piano, è prevista anche la Piattaforma Italia Log In, destinata ad essere la «casa» del cittadino su Internet. La Piattaforma, prevista nella Strategia per la crescita digitale, dovrà aprire i suoi dati e offrire e riprogettare i servizi per imprese e cittadini. «Il sistema – si legge nella nota del Cdm – è pensato come una struttura aperta dove i vari attori della Pa contribuiscono per la propria area di competenza. Ogni cittadino con la propria identità digitale ha tutte le informazioni e servizi che lo riguardano». Borse asiatiche Borse asiatiche debole questa mattina. Il Nikkei ha chiuso le contrattazioni in calo dello 0,59% a 18703 punti, Hong Kong arretra di mezzo punto percentuale, Seoul ha archiviato la giornata con una flessione dello 0,15% mentre Shanghai si muove in contro tendenza facendo registrare un progresso dello 0,5%. Sul fronte macroeconomico da segnalare che il purchasing manufacturers’ index (Pmi) dei servizi del Giappone stilato da Markit è calato significativamente in febbraio scendendo sotto la soglia di 50 punti che separa crescita da contrazione. Il dato relativo allo scorso mese ha segnato un deciso declino a 48,5 punti, ai minimi dall’aprile 2014, da 51,3 punti di gennaio (51,7 punti in dicembre). Ha chiuso invece a cavallo della soglia il Pmi composite, che è sceso da 51,7 punti di gennaio (51,9 in dicembre) proprio a quota 50,0 punti. In Cina invece in febbraio, il purchasing managers index (Pmi) nel settore dei servizi stilato da Hsbc/Markit è tornato a crescere a 52,0 punti dopo aver toccato in gennaio i minimi dell’ultimo semestre a 51,8 punti (da 53,4 punti in dicembre e 53,0 in novembre), comunque ampiamente sopra la soglia di 50 punti che separa espansione da contrazione. Il sotto-indice dei nuovi ordinativi è aumentato a 52,2 punti da 51,2 di gennaio e anche quello dei nuovi business ha registrato un incremento in febbraio. La Reserve Bank of India, infine, a meno di un mese dal precedente taglio ha ridotto a sorpresa i tassi d’interesse di altri 25 punti base al 7,50%. Secondo l’istituto centrale indiano “letture deboli sull’inflazione sono previste nella prima metà dell’esercizio 2015-2016 prima di attestarsi appena sotto il 6% nel secondo semestre”. Borsa Usa A New York i principali indici hanno chiuso la seduta in ribasso. Il Dow Jones ha perso lo 0,47%, l’S&P 500 lo 0,45% e il Nasdaq Composite lo 0,56%. Dopo i record di lunedì sull’azionario americano sono scattate evidentemente alcune prese di beneficio. Europa Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in rialzo. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,3%, il Cac40 di Parigi lo 0,4%, il Ftse100 di Londra lo 0,1% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,2%. Italia Il Ftse Mib segna +0,01%, il Ftse Italia All-Share -0,06%, il Ftse Italia Mid Cap -0,27%, il Ftse Italia Star -0,54%. Avvio incerto per i bancari che prima tentano una reazione alle perdite delle due sedute precedenti e poi ripiegano. L’indice FTSE Italia Banche segna -0,2%, l’EURO STOXX Banks +0,4%. Domani la BCE dovrebbe ratificare il QE e dare le prime indicazioni operative. In calo Mediobanca (-0,9%) e Intesa Sanpaolo (-0,8%). Molto volatile Banca MPS (+1,2%) che sale in territorio positivo dopo un’apertura in rosso dopo il pesante calo di ieri su indiscrezioni relative all’aumento di capitale a sconto del 35%. In rialzo anche Banca Carige (+2,5%) sempre in scia all’ingresso nel capitale dei Malacalza e dell’eventuale arrivo di nuovi azionisti. Positivi i titoli del settore auto dopo la netta flessione di ieri: salgono FCA (+0,8%), Pirelli (+0,4%) e soprattutto Sogefi (+3,7% a 3,09 euro), favorita dalla decisione di Exane Bnp Paribas di alzare il target price a 3,6 da 3,4 euro con rating “outperform”. WDF (+1,4%) in territorio positivo grazie alle indiscrezioni di Reuters relative all’arrivo di offerte vinco lanti alla controllante Edizione (Benetton) entro metà marzo con successivo lancio di OPA. Petroliferi in rialzo probabilmente grazie al rapido recupero del WTI negli ultimi minuti. In rialzo Eni (+0,8%), Saipem (+0,5%) e Tenaris (+0,4%). Mediaset (-2,7%) in netto ribasso dopo che l’Antitrust ha chiesto alla controllata EI Towers (-0,6%) maggiori informazioni riguardo all’acquisto del controllo della società Rai Way (+0,8%), ritenendo quelle fornite in sede di comunicazione preventiva “gravemente incomplete” e non idonee a consentire una compiuta valutazione dell’operazione. Debole Yoox (-1,8% a 18,38 euro) che conferma le indicazioni ribassiste inviate nelle ultime sedute e scivola sotto il supporto a 18,40 euro, operazione che sembra in grado di anticipare un approfondimento sui 17,70/17,80, sostegno determinante per scongiurare l’ipotesi di ritorno sui 15,50 circa di inizio anno.


I dati macro attesi oggi Mercoledì 4 marzo 2015 02:15 USA Intervento Yellen (Fed); 02:45 CINA Indice HSBC PMI servizi (finale) feb; 09:15 SPA Indice PM I servizi feb; 09:45 ITA Indice PMI servizi feb; 09:50 FRA Indice PMI servizi feb; 09:55 GER Indice PMI servizi (finale) feb; 10:00 EUR Indice PMI composito (finale) feb; 10:00 EUR Indice PMI servizi (finale) feb; 10:30 GB Indice PMI servizi feb; 11:00 EUR Vendite al dettaglio gen; 14:15 USA Nuovi occupati (ADP) feb; 15:45 USA Indice Markit PMI servizi (finale) feb; 16:00 USA Indice ISM non manifatturiero feb; 16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati; 20:00 USA Beige Book (Fed).