Campi Flegrei, nuovo test per prevedere eruzioni: magma “inseguito” con fisica e statistica

508
in foto una veduta dal satellite dei Campi Flegrei

Il supervulcano dei Campi Flegrei è stato il banco di prova per un nuovo metodo che permette di prevedere, con precisione senza precedenti, come avverrà un’eruzione: combinando fisica e statistica, “insegue” il magma per capire come si aprira’ la strada nella sua risalita dalle profondita’ della Terra. La ricerca, pubblicata sulla rivista Science Advances, e’ condotta dall’italiana Eleonora Rivalta, che lavora in Germania, nel Centro di ricerca per le Geoscienze (Gfz) di Potsdam, in collaborazione con Universita’ di Roma Tre e Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). “I metodi usati fino ad ora – commenta per l’ANSA Eleonora Rivalta – si basano o sulla statistica, analizzando dove sono avvenute con maggiore frequenza le eruzioni precedenti, o sulla fisica, calcolando i percorsi che offrono la minore resistenza al magma in risalita”. Nel primo caso, i dati a disposizione non sono sufficienti per elaborare una mappa abbastanza accurata, mentre nel secondo le forze in gioco sono difficili da valutare con precisione. “Noi – prosegue Rivalta – abbiamo combinato i due metodi basandoci sul metodo fisico, ma calibrandolo in modo che sia compatibile con i dati eruttivi”. I ricercatori hanno dimostrato la validita’ della tecnica testandola sui Campi Flegrei, il supervulcano piu’ pericoloso d’Europa e una delle zone a piu’ alto rischio vulcanico della Terra. “Ora faremo altri test – conclude la ricercatrice – per verificare che il metodo funzioni bene per ogni vulcano”.