Parata di diplomatici al Consolato di Napoli per la Festa della Repubblica francese

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In foto Laurent Burin des Roziers, console di Francia a Napoli

“Stendhal disse che in Europa ci sono due capitali: Napoli e Parigi; quindi non è una cosa nuova l’amicizia tra due popoli che si assomigliano e hanno convissuto in molte occasioni della storia; nell’arte e nella cultura. Ci sono tanti esempi da fare in questo ambito e tra questi il centenario dell’Institut Francais che è l’evidenza di quanto l’unione tra i nostri popoli sia una realtà storica conclamata, e abbiamo visto anche nelle Universiadi quanto il concetto della solidarietà e unione sportiva sia alla base di quanto andiamo a festeggiare oggi, e lo facciamo con lo stesso entusiasmo dei nostri atleti e di quanti condividono i valori della libertà, della fratellanza e dell’eguaglianza” Sabato 14 Luglio si è celebrato la Festa della Repubblica Francese e all’inizio della manifestazione dove peraltro i due inni hanno suggellato il desiderio di continuità di un antico concetti di libertà che accomuna le due Nazioni, nelle parole del Console Laurent Burin des Roziers si è fatto sentire con forza e decisione il desiderio che questo anelito di fratellanza comune, non sia un puro fatto celebrativo ma l’enclave gioiosa di una continuità temporale .
Sugli stessi toni si sono espressi i discorsi dell’Amiral Chef JFC Gilles Humeau che ha consegnato anche alcune onoreficenze, del Prefetto Carmela Pagano e del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che dopo aver ribadito la sua ‘condivisione patriottica’ alle parole di Stendhal, tra l’altro ha voluto esplicare il significato di ciascuna parola nata dalla rivoluzione francese; della libertà , della fraternità e della fratellanza che nonostante i progressi e e i tentativi di pacificazione dello scacchiere mondiale, sono sempre più critici soprattutto in riferimenti alle fugge indiscriminati di popoli dalla violenza, dalla povertà e dalla criminalità , che il mondo politico non ha saputo prevedere e arginare. Prevedere e arginare nelle cause basilari, che seppur intercettate prima del danno, vengono sottovalutate perché lo sviluppo globale e la modernizzazione della società, non permette errori. Tra gli invitati erano presenti il conte Nicola Todisco membro in primis dell’Arciconfraternita dei Pellegrini, Beya Ben Abdelbaki Console della Repubblica di Tunisia a Napoli, l’Avvocato Vincenzo Siniscalchi, il generale Roberto Angius capo di Stato Maggiore Cfo Sud, il presidente dell’Associazione Culturale Amici di Palazzo San Carlo Gennaro Stroppolatinjche tra l’altro ha sponsorizzato l’esibizione del soprano Raffaella Ambrosino che ha intonato gli inni nazionali, insieme a suo figlio ragazzino.