Nisida, il futuro oltre le sbarre
Una scuola di sartoria nel carcere

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All’inizio facevano fatica a credere di averlo fatto loro. Hanno capito che i sogni si possono realizzare”. Pino Peluso è un maestro di sartoria, uno che All’inizio facevano fatica a credere di averlo fatto loro. Hanno capito che i sogni si possono realizzare”. Pino Peluso è un maestro di sartoria, uno che ago e filo ha cominciato a usarli quando aveva 13 anni, nell’antica sartoria del padre, pieno centro di Napoli. Oggi, quest’arte in parte dimenticata rivive nel Carcere minorile di Nisida che tre giorni a settimana si trasforma in un vero laboratorio sartoriale dove gli allievi sono 15 giovani detenuti, maschi e femmine, affamati di imparare l’antico mestiere del taglia e cuci. Il progetto, promosso dalla Regione Campania nell’ambito di attività volte al reinserimento dei minori detenuti, prevede fino al 20 marzo un fitto calendario di lezioni, tutte tenute dal maestro Peluso dell’omonima sartoria partenopea, scelto per la sua competenza dalla Regione e affiancato in cattedra da un’assistente: storia del costume e della moda, merceologia, studio dei materiali, lezioni di styling, realizzazione di modellini in scala, studio delle proporzioni, disegno del carta modello e poi la sua traduzione concreta su stoffa. Alla fine del corso, ogni ragazzo avrà realizzato il proprio gilet. E avrà messo da parte un piccolo tesoro di manualità utile a reinserirsi una volta oltre le sbarre, obiettivo principe del progetto. “Il mio sforzo è far capire a questi ragazzi che l’importante non è il gilet – spiega Peluso, che è anche presidente nazionale della Camera europea dell’Alta sartoria – Questo mestiere ti insegna a trasformare un’idea in qualcosa di concreto. Spero che sappiano far tesoro di questa esperienza e che in futuro possano lavorare per dar forma ai loro sogni. Certo, mi piacerebbe moltissimo se qualcuno di loro si appassionasse alla sartoria e volesse percorrere la strada che ha portato me, fin da giovanissimo, ad amare questo mestiere”. Soddisfatto il direttore dell’Istituto penale, Gianluca Guida, che con la sua équipe da anni cerca di avvicinare i ragazzi agli antichi mestieri della tradizione artigianale napoletana. Guida conferma che la collaborazione con Pino Peluso è stata una grande opportunità per i ragazzi. L’esperienza professionale del maestro Peluso e lo stile assolutamente personale che affonda le sue radici nella antica tradizione dell’alta sartoria napoletana hanno insegnato ai ragazzi di Nisida come “imparare un mestiere” possa essere la chiave di svolta per il loro futuro. Un progetto, fanno sapere da Nisida, che ha stimolato le loro capacità creative, che li ha resi più fiduciosi e sicuri. Un entusiasmo coinvolgente e una positività che lascia ben sperare.