“Un grande giorno per lo Spazio europeo e un grande giorno per l’Italia”. Con queste parole il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Roberto Battiston, commenta il “Un grande giorno per lo Spazio europeo e un grande giorno per l’Italia”. Con queste parole il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Roberto Battiston, commenta il primo volo dell’IXV, il mini-shuttle dell’Agenzia spaziale europea (Esa) avvenuto stamattina. La navetta è costruita in Italia dalla Thales Alenia Space di Torino ma ha una “testa” campana: il network della ricerca ha fatto infatti capo al Cira di Capua. Decollato dalla base spaziale europea di Kourou, in Guyana francese, con 40 minuti di ritardo per un problema alla telemetria della rampa di lancio, lo shuttle ha raggiunto un’altezza di oltre 400 km e una velocità di circa 28mila Km all’ora. Dopo 100 minuti è ammarato appeso a dei paracadute nell’Oceano Pacifico, dove è stato ripescato da una nave di recupero. “Il successo del test del mini shuttle europeo IXV è il primo passo importante verso la realizzazione di un sistema di trasporto spaziale europeo che in futuro potrebbe essere in grado di trasportare uomini nello spazio“, evidenzia il presidente del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (Cira), Luigi Carrino. Il test di volo e rientro della capsula dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) condotto oggi, sottolinea Carrino, “mette in connessione quanto il Cira ha fatto nei dieci anni precedenti con quanto e previsto che faccia nel prossimo decennio“. Prima del test di oggi la capsula IXV aveva superato il test di discesa e recupero, progettato e condotto dal Cira al largo della Sardegna nel giugno 2013. Il test è stato eseguito da un elicottero dell’esercito su un prototipo in scala reale del velivolo. Il Cira ha anche condotto gli studi di aerodinamica e termodinamica, ha qualificato il sistema di protezione termica e fornito all’Esa assistenza tecnica per il test di oggi.