“Sia la lettera da parte dell’Europa, sia le risposte dal punto di vista tattico del nostro governo fanno capire che si cerca un dialogo costruttivo e non uno scontro, che non è nell’interesse di nessuno”. Così il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a margine di un evento a Milano. “Abbiamo già detto che lo sforamento del 3% è un errore – continua Boccia – e la procedura di infrazione non è nell’interesse del Paese, questo è un elemento essenziale”.Il numero uno di viale dell’Astronomia vedrebbe invece bene degli strumenti di debito europeo di scopo. “Altra cosa – chiarisce – è l’emissione di Eurobond per una grande dotazione infrastrutturale transnazionale, che va nella direzione dell’interesse dell’Europa e dell’Italia”.
Secondo Boccia “un clima più sereno è auspicabile, ma lo vedremo nel merito anche su come affronteremo la prossima manovra finanziaria, che non è affatto una questione marginale”. Il numero uno degli industriali evidenzia che “il debito pubblico è una questione italiana e non europea, noi dobbiamo affrontare tre cose contemporaneamente: debito, deficit e crescita. Dobbiamo ridurre il debito e il deficit e dobbiamo aumentare la crescita: questo significa fare un’operazione in cui prima si definiscono gli obiettivi sull’economia reale e poi si individuano strumenti, provvedimenti, risorse e saldi di bilancio e non fare l’inverso, perché se facciamo l’inverso con operazioni che incrementano solo la spesa ordinaria, non facciamo l’interesse del Paese”.”Spero – conclude il presidente di Confindustria – che il governo ci ascolti, ma il problema è che deve iniziare a fare gli interessi del Paese guardando al medio e lungo termine”.