Dagli under 29 agli espulsi: il piano Nappi

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Basta lamentarsi del fatto che i nostri ragazzi vanno via perché non hanno opportunità. Il lavoro per i nostri giovani è la scommessa dell’intera comunità. Da Basta lamentarsi del fatto che i nostri ragazzi vanno via perché non hanno opportunità. Il lavoro per i nostri giovani è la scommessa dell’intera comunità. Da una parte ci sono i finanziamenti regionali e l’impegno a migliorare la qualità dell’amministrazione, dall’altra parte, però, è necessario il lavoro di tutti”. Nella giornata di apertura della manifestazione dal titolo emblematico “Jamm’ a faticà”, organizzata dalla Regione Campania presso la Città della Scienza di Napoli, l’assessore al lavoro Severino Nappi fa il punto sugli obiettivi realizzati, i risultati raggiunti e sulla rotta da tracciare per il prossimo futuro. Il suo è anche un modo per ribadire che oltre ai “fannulloni” c’è un Paese, e una Campania, che ogni giorno faticano costantemente per tenere saldo il volante della vettura Italia. Partiamo da Garanzia Giovani: una scommessa vincente secondo lei? La Campania non ha semplicemente aderito al programma nazionale, ma ne è il motore, insieme alla Toscana e alla Lombardia. Questo è il primo segnale positivo: una Regione del sud è protagonista delle Politiche del Lavoro di questo Paese. Per il nostro programma regionale 650 milioni di euro sono destinati a coinvolgere, con opportunità di tirocinio e formazione finalizzata all’assunzione, con incentivi all’occupazione, auto impresa e servizio civile, tutti i ragazzi tra i 15 e i 29 anni del nostro territorio. Insomma, una grossa opportunità per la fascia più colpita dalla disoccupazione negli ultimi decenni? Un obiettivo significativo e importante, per centinaia di migliaia di ragazzi che in tempo di grande difficoltà devono trovare garanzie, opportunità di lavoro e di inserimento occupazionale. Il successo del programma, e soprattutto della Campania, passa per il potenziamento complessivo di un’azione di sistema che deve coinvolgere tutti. Per questo tutte le associazioni di categoria, le imprese, il mondo della cooperazione, le varie categorie professionali, il sistema delle università, il mondo del terzo settore e la rete dei comuni della Campania, sono firmatarie di questi accordi, con i quali si impegnano a mettere a disposizione spazi e opportunità per i neet. Funzionerà fino in fondo se ci crediamo tutti. Non solo under 29: l’ultima misura della regione Campania punta a ricollocare nel mercato nel lavoro chi fino a poco tempo fa un lavoro lo aveva ma lo ha perso a causa della crisi. Di che cosa si tratta? Dopo i giovani, la Regione punta a tutelare anche le persone più grandi che hanno maggiori difficoltà nella ricollocazione per dare nuove opportunità a una platea adulta che ha difficoltà oggettive nella ricollocazione con un sostegno individuale con dote e premialità per chi assume. La nostra è una misura concreta per le vittime della crisi, per coloro che hanno perso il lavoro. Se da una parte il governo nazionale immagina di mettere in campo politiche e programmi per il 2015 e risorse che ammontano a 50 milioni circa, noi abbiamo, con questa misura già operativa, messo sul piatto 20 milioni di euro. Come funziona la misura? Attraverso un avviso già pubblicato, abbiamo lanciato“Ritorno al lavoro”, una politica attiva che punta a realizzare interventi di ricollocazione professionale e reintegro di tutti i lavoratori che percepiscono ammortizzatori sociali, utilizzando tecniche e metodologie innovative di placement individuale e outplacement collettivo, anticipando, in via sperimentale, quanto previsto dai primi decreti attutivi del Jobs Act. I lavoratori interessati effettueranno un colloquio individuale e sono previste per loro azioni di orientamento, formazione della durata di almeno due settimane e una proposta di adesione a iniziative di inserimento lavorativo. Gli interventi per la ricollocazione saranno realizzati attraverso le agenzie per il lavoro con l’obiettivo di favorire e sostenere i lavoratori esclusi e raggiungere in modo efficace l’obiettivo di avere un nuovo lavoro. Abbiamo previsto due tipologie di intervento. Quali sono? Da un lato azioni di placement individuale, dall’altro outplacement collettivo. Nel primo caso, si vuole costruire un percorso di reinserimento personalizzato; nel secondo, l’obiettivo è intervenire in situazioni di crisi strutturale. L’effettiva erogazione degli sgravi è subordinata al risultato raggiunto. Solo nel caso in cui, cioè, i lavoratori vengono ricollocati, alle agenzie private per il lavoro vengono erogati sgravi fino a 3mila euro, mentre per le aziende sono previsti fino a 10mila euro. Quanto pesa in termini numerici la platea potenziale cui si rivolge la misura? Sono decine di migliaia le persone coinvolte in questi processi. In questi anni li abbiamo aiutati con politiche attive e passive, ora aggiungiamo questo strumento innovativo proprio quando sugli ammortizzatori in deroga ci troviamo la stretta del Governo nazionale. La scommessa é dare opportunità a una platea di persone con età avanzata, che ha perso il lavoro, ha la responsabilità di una famiglia e poche chance di ricollocarsi nel mondo del lavoro. Grazie a questa misura avrà un sostegno individuale con dote e premialità per chi assume. Fino a quando è possibile partecipare per le agenzie per il lavoro? Le candidature dovranno essere presentate entro e non oltre il prossimo 12 febbraio e le domande vanno presentate, attraverso l’accesso alla piattaforma telematica, all’indirizzo www.bandidg11.regione.Campania.it, per la registrazione online e la compilazione della modulistica. I lavoratori, invece, verranno contattati direttamente attraverso le agenzie per il lavoro. Tra gli interventi più attesi sul fronte occupazionale c’è il finanziamento della legge a sostegno dei giovani professionisti approvata nel 2012 ma mai entrata in vigore per mancanza di risorse. Quanto avete messo sul piatto? Abbiamo stanziato 15 milioni di euro a favore dei giovani professionisti della Campania, con l’erogazione di un contributo individuale che può arrivare fino a diecimila euro per ogni residente di età non superiore a 40 anni che fornisca consulenza e assistenza alle imprese. A un anno e mezzo circa dall’approvazione in Consiglio regionale della legge che dettava nuove norme per il comparto del lavoro autonomo a favore dei giovani professionisti, strumento che avrebbe dovuto consentire di agevolare l’accesso e l’esercizio della professione per chi è iscritto da meno di 5 anni a un albo, abbiamo messo in cantiere la prima misura concreta a sostegno del settore. Sì, perché il provvedimento licenziato dal Parlamentino campano nel giugno del 2012, in realtà, nonostante le buone intenzioni, sul piatto metteva ben poco: un fondo da 150mila euro per borse di studio destinate ad aiutare chi vive in condizioni di disagio economico; incentivi all’attività di collaborazione di studi associati tra giovani professionisti (altri 150mila circa); sostegno ai tirocinanti (con una riserva iniziale di circa 50mila euro). Come avverrà l’erogazione dei fondi? L’erogazione dei fondi messi a disposizione da Palazzo Santa Lucia sarà a sportello: una volta approvate le delibere attuative, dunque, sarà possibile presentare la domanda di partecipazione senza limiti temporali ma fino all’esaurimento delle risorse stanziate. Un risultato concreto e non solo “simbolico”: questa giunta, come ci eravamo impegnati a fare in occasione dell’approvazione della legge regionale per la tutela dei giovani professionisti ha dato vita a un atto innovativo e importante, che guarda direttamente, con cospicue risorse, al mondo delle professioni, da sempre privo di strumenti e sostegno. Mettiamo insieme l’impegno per i giovani professionisti, con l’invito alle nostre imprese a migliorare la qualità della loro attività grazie al contributo e alle competenze dei nostri giovani.