Sanzioni alla Russia, Tsipras sfida l’Ue

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A cura di Antonio Arricale Il nuovo governo greco intende discutere insieme all’Unione Europea le ulteriori sanzioni da imporre alla Russia per il conflitto in Ucraina. La coalizione A cura di Antonio Arricale Il nuovo governo greco intende discutere insieme all’Unione Europea le ulteriori sanzioni da imporre alla Russia per il conflitto in Ucraina. La coalizione aggregata da Syriza, a nome della Grecia, si è detta infatti delusa per non essere stato interpellata al riguardo e ha comunicato la sua opposizione al contenuto della dichiarazione dell’Unione Europea, rilasciata martedì a Bruxelles che contempla, appunto, nuove sanzioni per il Cremlino. “La Grecia non le consentirà“, ha detto il governo in un comunicato. “L’annuncio ha violato la correttezza delle procedure che prevedono di conseguire un accordo anche con la Grecia”. Il governo di Atene verrà effettivamente testato sulla politica estera quando il nuovo ministro degli esteri greco, Nikos Kotzias, si siederà il prossimo domani a Bruxelles avendo l’opportunità di bloccare le ulteriori sanzioni, che richiedono l’unanimità sull’iniziativa tra i 28 governi dell’Unione. Un veto greco all’iniziativa manderebbe in frantumi il fragile consenso europeo, oltre che approfondire il confronto con la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha dato il suo sostegno a mantenere la pressione sulla Russia nel bel mezzo dell’escalation della violenza in Ucraina. Il ministro degli esteri greco, Nikos Kotzias, è un professore di politica all’università di Atene ed ex comunista, che da sempre sostiene la necessità di legami più stretti con la Russia, contrario ad un’Europa dominata dalla Germania. “Il nuovo governo greco contesta le regole di funzionamento all’interno dell’UE, per quanto riguarda i rapporto con la Russia”, ha dichiarato il neo ministro degli esteri di Tsipras. “Chi pensa che in nome del debito, la Grecia rimetterà la sua sovranità e il suo ruolo attivo nella politica europea si sbaglia. Vogliamo essere greci, patrioti, europeisti e internazionalisti”. Borse asiatiche Mercati asiatici incerti questa mattina ma comunque in ripresa nel finale dopo un avvio difficile. Il Nikkei che ha chiuso le contrattazioni a quota 17795 in crescita dello 0,15% dopo aver aperto sui minimi di giornata a 17615 punti; risultato positivo anche per Seoul che ha guadagnato lo 0,47% e Hong Kong, tornata sopra la parità sebbene di pochi decimi di punto percentuale. In territorio negativo invece Shanghai che sta cedendo più di 1 punto percentuale. L’incertezza è dovuta al dato macro statunitense di ieri in merito ai beni durevoli apparsi inferiori alle attese, circostanza che sembra celare i rischi di un rallentamento della prima economia mondiale. Il Nikkei ha inoltre dovuto subire gli effetti di uno yen in recupero contro le altre principali valute, evento poco gradevole per una economia improntata prettamente sull’export. Tra i singoli titoli da segnalare che Canon (+0,19%) ha comunicato una crescita del 6% a 68,09 miliardi di yen (circa 580 milioni di euro) nel quarto trimestre, grazie al sostegno dalla debolezza dello yen sui mercati esteri. Il giro d’affari del gruppo giapponese dell’elettronica è aumentato nei tre mesi allo scorso 31 dicembre a 1.060 miliardi di yen (circa 9 miliardi di euro). Per l’intero 2014, Canon ha segnato utili in progresso del 10,5% a 254,8 miliardi di yen (2,16 miliardi di euro) su 3.727 miliardi di ricavi (31,6 miliardi di euro). Pochi invece i dati macro odierni, l’unico degno di nota è stato quello cinese relativo al sondaggio condotto da Mni e Westpac, secondo il quale nel mese di gennaio la fiducia dei consumatori in Cina è calata a 112,1 punti da 112,5 di dicembre (in novembre il dato era a 111 punti). Borsa Usa A New York i principali indici hanno chiuso la seduta in netto ribasso a causa delle cattive notizie sul fronte societario. Il Dow Jones ha lasciato sul terreno l’1,65%, l’S&P 500 l’1,34% e il Nasdaq Composite l’1,89%. Il calo inatteso degli ordini di beni durevoli a dicembre (-0,8% su mese) ha ulteriormente spinto gli investitori a ridurre l’esposizione sul mercato azionario. A poco è servito invece il dato sulla fiducia dei consumatori, salito ai massimi da agosto 2007. Sul fronte societario Microsoft -9,25%. Giro d’affari e utili del colosso tecnologico nel secondo trimestre sono stati sostanzialmente in linea con le attese degli analisti. Hanno deluso invece i ricavi da licenze di software, scese a sorpresa rispetto allo stesso periodo di un anno pr ima. Jp Morgan ha tagliato il rating sul titolo a neutral da overwight. Procter & Gamble -3,45%. Il gruppo dei beni di consumo ha chiuso il secondo trimestre con un utile per azione “core” di 1,06 dollari (consensus 1,13 dollari) su ricavi per 20,16 miliardi (consensus 20,6 miliardi). La società ha rivisto al ribasso la stima di utile per l’intero esercizio in corso. Caterpillar -7,08%. Il produttore di macchine movimento terra prevede di chiudere l’esercizio 2015 con un utile per azione di 4,75 dollari su ricavi per 50 miliardi di dollari. Le stime sono inferiori alle attese (consensus Eps 6,67 dollari, ricavi 55 miliardi). Nel quarto trimestre l’utile per azione adjusted si è attestato a 1,35 dollari contro 1,55 dollari attesi dagli analisti. Apple -3,5% in attesa della pubblicazione dei risultati del primo trimestre. Gli analisti stimano un utile per azione di 2,60 dollari. Europa Indicazioni in arrivo dai numeri trimestrali indeboliscono i listini del vecchio continente. Causa l’incremento dei costi e il taglio del target sull’utile, il gruppo olandese Philips ha terminato in calo del 5,86% mentre a Francoforte Siemens ha perso 3 punti percentuali (-2,98%) in scia della contrazione degli utili e dei cambi ai vertici societari. Tra i dati macro del giorno, indicazioni sotto le stime dalla crescita britannica, +0,5% nel quarto trimestre, e dal dato statunitense relativo gli ordini di beni durevoli (-0,8% m/m). Sempre per quanto riguarda la prima economia, crescita maggiore delle stime per la fiducia dei consumatori (102,9 punti) e per le vendite di case nuove (481 mila unità). A Londra il Ftse100 ha terminato in calo dello 0,6% a 6.811,61 punti mentre l’Ibex ha lasciato sul campo lo 0,91% a 10.598,9. Rosso di oltre un punto percentuale per il Cac40 (-1,09% a 4.624,21) mentre il Dax è sceso dell’1,57% a 10.62 8,58. Italia Il Ftse Mib segna +0,39%, il Ftse Italia All-Share +0,38%, il Ftse Italia Mid Cap +0,21%, il Ftse Italia Star +0,33%. Piazza Affari ha chiuso in ribasso, ieri, con l’indice Ftse Mib che ha perso lo 0,53% a 20.645 punti, dopo il rally delle ultime sedute. In deciso ribasso Wall Street dopo il tonfo degli ordini di beni durevoli che ha dicembre sono scesi del 3,4% e in scia ad alcune trimestrali che hanno deluso gli analisti. Balzo invece della fiducia dei consumatori Usa, salita in gennaio ai massimi dal 2007 a 102,9 punti. Nell’Eurozona ancora in profondo rosso la Borsa di Atene all’indomani del giuramento di Alexis Tsipras che è diventato il nuovo premier greco. Il leader di Syriza ha presentato la lista dei ministri del nuovo governo ellenico. A deprimere l’umore degli investitori anche il taglio del rating a junk della Russia deciso da Standard & Poor’s, che ha causato un nuovo strappo ribassista del rublo. Deboli i titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha ceduto lo 0,51% a 11,53 euro, Montepaschi lo 0,73% a 0,484 euro, Popolare di Milan o l’1,31% a 0,714 euro, Intesa SanPaolo lo 0,30% a 2,622 euro, Ubi Banca lo 0,54% a 6,37 euro, Unicredit l’1,68% a 5,55 euro. Vendite sui titoli della galassia Agnelli con CNH Industrial (-3,32% a 6,54 euro) che ha pagato i conti di Caterpillar. Male anche FCA (-3,01% a 11,58 euro) alla vigilia dei conti del 2014 che dovrebbe andare in archivio con un utile tra 600 e 800 milioni di euro, ricavi per 93 miliardi e vendite globali a 4,7 milioni di autovetture. Seduta brillante invece per Saipem (+4,04% a 8,235 euro) in scia ad alcune indiscrezioni riportate dalle principali agenzie di stampa secondo cui la società sarebbe tra la favorita nella gara per realizzare l’oleodotto di Kashagan. Debole Finmeccanica (-1,58% a 9,025 euro) in attesa del Cda sulla cessione del polo trasporti e alla vigilia della presentazione del nuovo piano industriale. Negativa STM (-2,39% a 7,35 euro) nonostante la promozione arrivata questa mattina da BofA Merrill Lynch e i conti migliori delle attese di Texas Instruments.


I dati macro attesi oggi Mercoledì 28 gennaio 2015 08:00 GER Indice GfK (fiducia consumatori) feb; 08:45 FRA Indice fiducia consumatori gen; 16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati; 20:00 USA Riunione FOMC (Fed).