Campania, una Sanità in via di guarigione

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A cura di S.Lanza, F.Liguori, G.Martelli Il lungo e approfondito viaggio che abbiamo fatto nella sanità campana ha chiarito tanti dubbi, evidenziato tante eccellenze poco conosciute e soprattutto ha presentato una situazione A cura di S.Lanza, F.Liguori, G.Martelli Il lungo e approfondito viaggio che abbiamo fatto nella sanità campana ha chiarito tanti dubbi, evidenziato tante eccellenze poco conosciute e soprattutto ha presentato una situazione in perfetta linea con la realtà sanitaria nazionale. Tanto bisogna ancora fare ma è anche vero che tanto si fa tutti i giorni nella nostra realtà territoriale, dove, vivendo nella continua emergenza e precarietà, alla fine i buoni medici vengono alla ribalta spesso portandosi dietro intere strutture ospedaliere che non sempre sono all’altezza. Dall’efficienza della struttura Day Surgery del S. Giovanni Bosco di Napoli, guidata da Angelo Sorge, al Moscati di Avellino dove abbiamo trovato l’oncologo più bravo del mondo, almeno così viene definito da agenzie specializzate mondiali, per poi passare alla Clinica Pineta Grande, polo all’avanguardia nel cuore della Terra dei Fuochi, tanta strada è stata fatta e tanta se ne dovrà fare per sperare di avere una sanità napoletana e campana all’altezza della sua secolare storia, dove sono emersi instancabili specialisti vero fiore all’occhiello della tradizione medica partenopea dai Monaldi, ai Cardarelli, ai Bianchi, ai Berger (il maestro di San Giuseppe Moscati tanto per intenderci). Come si dice, ogni mondo è paese e spesso sotto gli occhi abbiamo i medici più bravi che non sempre, purtroppo, vengono giustamente valorizzati. La regione Campania ha dovuto, per forza maggiore, mettere in atto una serie di misure restrittive per pareggiare un bilancio disastroso dovuto alla cattiva gestione del settore che durava da decenni, ma adesso che i conti sono in regola (e addirittura il 2014 si è chiuso con 200milioni in più) è necessario risalire la china e iniziare finalmente a programmare il futuro. Il Governatore Caldoro ha da poco annunciato che nel 2015 250mila famiglie beneficeranno della diminuzione del ticket mentre per almeno un milione di cittadini ci sarà una diversa rimodulazione delle tariffe sanitarie. Dall’inizio di gennaio, infatti, grazie all’abolizione della quota regionale, la ricetta farmaceutica è passata da 10 a 5 euro mentre il ticket sui codici bianchi al pronto soccorso si è dimezzato. Anche sul fronte del personale ospedaliero uno spiraglio sembra profilarsi: i Ministeri dell’Economia e della Salute hanno dato il loro “placet” ad almeno 1000 assunzioni ed entro fine meseo potremo avere la certezza dell’addio al blocco del turn-over, della stabilizzazione dei precari storici e di eventuali nuove immissioni in servizio. Intanto, la Regione ha stanziato 26 milioni di euro per potenziare ospedali ed Asl: acceleratori lineari, mammografi, strumentazioni per risonanza magnetica, Tac 16 e 64 Slice andranno a rafforzare le dotazioni tecnologiche delle strutture che ne hanno fatto richiesta mentre, nei prossimi mesi, si attendono lo sblocco di oltre 400 milioni da destinare all’edilizia sanitaria e l’apertura di almeno 12 ambulatori del nuovo Ospedale del Mare. Anno nuovo, nomine nuove. Sono infatti ore cruciali a Palazzo Santa Lucia per l’affidamento di molti incarichi di dirigenti della sanità scaduti o già in proroga. Con le elezioni alle porte, la speranza è che si sviluppino nuove politiche del lavoro, magari utilizzando il parametro spesso dimenticato della meritocrazia. Il primario deve essere il più bravo e non il più famoso o il più “ammanigliato”. Creare una buona e salutare competizione non può fare che bene alla sanità; una volta i medici come i poeti e gli artisti, entravano in competizione per le scoperte, i risultati raggiunti, i successi e così via, si creavano le scuole, con i successori, i delfini e spesso gli allievi superavano i maestri. Oggi non è più così, spesso i “grandi” si portano dietro i loro segreti, le loro competenze, i loro trucchi del mestiere, o peggio ancora i figli non all’altezza dei compiti. Parole d’ordine per questo 2015, allora, speranza ma anche fiducia. La sanità campana, dopo un periodo di lunga e penosa malattia sembra essere finalmente sulla via della guarigione!