Sanità, De Luca: Addio al commissariamento, la Campania ora può competere con la Lombardia

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In foto Vincenzo De Luca

“Dobbiamo continuare così e arrivare ad essere la prima sanità d’italia. Per le qualità medico-chirurgiche e per le qualità professionali che abbiamo, già oggi siamo in grado di competere con la migliore sanità d’italia che è quella lombarda”. La pensa così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. “Dobbiamo fare passi in avanti in termini di organizzazione – ha spiegato De Luca – dobbiamo organizzare la medicina territoriale, organizzare di più i distretti, fare più filtro sui territori per evitare che tutto si scarichi sui pronto soccorsi. E poi ci aspettiamo che il Governo si decida dopo un anno ad approvare il piano per l’edilizia ospedaliera della Regione con 1 miliardo e 80 milioni bloccati. Mentre a Roma continuano a raccontare imbecillità, l’unica cosa che dovrebbero fare non la fanno, cioè decidersi a sbloccare i finanziamenti. Attendiamo che tra un litigio e l’altro a cui assistiamo nell’ambito del governo si decidano anche a pensare ai cittadini italiani”.
“Non c’è alcuna ragione per mantenere ancora in piedi il piano di rientro – ha poi aggiunto. La Campania ha raggiunto tutti gli obiettivi previsti dalla legge e possiamo dire a testa alta, al netto del timbro che deve mettere il Governo, che la Campania nella sostanza è uscita dal commissariamento”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in occasione dell’inaugurazione del nuovo complesso operatorio dell’Azienda ospedaliera universitaria Vanvitelli nel Policlinico di Cappella Cangiani, a Napoli. “Questo ci riempie di orgoglio – ha aggiunto De Luca – perché abbiamo fatto davvero un lavoro immane. Dobbiamo continuare a non rilassarci, insistere per ridurre ancora di più le liste di attesa, ma i passi in avanti sono davvero inimmaginabili per chiunque abbia conoscenza della complessità del sistema sanitario campano”: De Luca ha sottolineato in particolare i “passi in avanti” fatti “per liste di attesa già ridotte di un terzo, il livello di parti cesarei per le primipare. Dobbiamo migliorare gli screening oncologici su cui – ammette – siamo in ritardo, ma per tutto il resto mi pare che abbiamo fatto un lavoro davvero eccellente”.