Carcere e reinserimento sociale, una questione costituzionale: tavola rotonda a Cercola

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in foto Samuele Ciambriello

Venerdì, alle ore 17, presso la Biblioteca comunale di Cercola, nel napoletano, si terrà la presentazione di “Mi chiamano sbandato” edito nel 2019 da Il Galeone, del detenuto Eugenio Deidda, presente in via eccezionale grazie ad un permesso. Alla presentazione seguirà la Tavola Rotonda “Carcere e reinserimento sociale: una questione costituzionale”, evento patrocinato dal comune di Cercola e organizzato dall’associazione Dimensione Forense. La presentazione inizierà alle ore 17 con i saluti dell’avvocato Armando Rossi, consigliere del Coa, Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, e poi dal presidente di Dimensione Forense, Francesco Donzelli. Il dibattito, moderato dal giornalista di FanPage Giuseppe Manzo, vedrà alternarsi al microfono Eugenio Deidda in arte Edmond, autore del libro, Carmine Antonio Esposito, ex presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli; Samuele Ciambriello, Garante dei Detenuti della Regione Campania, Immacolata Romano, avvocato penalista, Giuseppe Milazzo, avvocato penalista e coordinatore Dipartimenti di Dimensione Forense. Durante l’incontro interverrà anche il sindaco di Cercola, Vincenzo Fiengo. L’incontro verterà sul tema del reinserimento sociale per gli ex detenuti come dovere morale ma soprattutto una questione costituzionale.
“Di carcere e reinserimento sociale non se ne parla mai abbastanza e noi di Dimensione Forense, che ho l’onore di presiedere, abbiamo deciso di farlo presentando il libro ‘Mi chiamano sbandato'”. Lo ha dichiarato Francesco Donzelli, presidente di Dimensione Forense. “Ringrazio – ha proseguito Donzelli – il Garante detenuti della Regione Campania, Samuele Ciambriello, che ha accolto il nostro invito. Di estrema importanza è la presenza dell’avvocato Armando Rossi del Consiglio dell’Ordine di Napoli nonché componente dell’Organismo Congressuale Forense. Un ringraziamento va al sindaco del comune di Cercola che ha patrocinato il convegno offrendoci la disponibilità della biblioteca comunale. È importante che di questi temi se ne discuta sui territori, coinvolgendo la cittadinanza attiva, perché il rischio che troppo spesso si corre è quello dell’autoreferenzialità. Noi siamo invece convinti della necessità di portare all’esterno la discussione, aggregando cittadini, avvocati e istituzioni”. “Carcere e reinserimento sociale – ha concluso il presidente di Dimensione Forense – non sono problemi che riguardano solo alcuni o ascrivibili ai soli addetti ai lavori, ma sono argomenti che interrogano l’intera comunità democratica”.
In merito si è espresso anche il consigliere dell’ordine degli avvocati di Napoli, Armando Rossi: “Il carcere è uno di quei temi da porre con sempre maggiore insistenza nel dibattito politico e culturale del nostro paese. La privazione della libertà non può e non deve assolutamente coincidere con la sottrazione della dignità umana del detenuto. Penso al sovraffollamento carcerario, i cui numeri raccontano il dramma di una vera e propria emergenza sociale”. “Altro tema centrale e nevralgico – ha sottolineato il consigliere dell’ordine – è quello del reale inserimento sociale dopo la detenzione: non dimentichiamo che lo scopo precipuo della pena è quello della rieducazione. Ebbene, temi importanti che interrogano tanto il Legislatore quanto tutti gli operatori del diritto. Come rappresentante del Coa Napoli e dell’Ocf ho accolto con molto piacere l’invito al convegno promosso dall’associazione Dimensione Forense”. “È importante – ha concluso Rosse – che su questi temi l’avvocatura sia compatta e coesa, facendo sentire la propria instancabile voce”.
Infine Samuele Ciambriello, che si definisce come Garante campano delle persone private delle libertà personale, riguardo all’autore ha detto: “Questo libro rappresenta un unicum di straordinarietà ed emozioni – dice -. L’autore porta al grande pubblico un proprio bagaglio esperienziale con uno strumento quasi lirico. Chiosa con un linguaggio asciutto un viaggio entusiasmante che mette insieme percorsi di vita che non temono il rischio della contaminazione, ed anzi è lui stesso a contaminare gli altri”. “Voglio – ha concluso Ciambriello – vivere l’attesa e lo stupore di incontrarlo faccia a faccia e per quelli che verranno alla presentazione garantisco che ci sarà questo un grande trasporto emotivo ed una contaminazione di idee importante”.