Salute: cure 4.0 per malattie del respiro: l’ospedale arriva a casa

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Nell’arco della vita l’aria entra ed esce dai nostri polmoni 3 miliardi di volte, ma per molti i respiri prima o poi diventano affannosi e difficili: succede ai quasi 4 milioni di italiani che soffrono di broncopneumopatia cronico ostruttiva o BPCO, una patologia che e’ corresponsabile del 55% dei decessi per cause respiratorie ogni anno e che nel 2030 diventera’ la terza causa diretta di mortalita’. Eppure ancora oggi solo un terzo dei pazienti riceve la diagnosi, nonostante nell’80% dei casi la malattia sia di grado moderato-grave, e pochissimi la conoscono: solo un italiano su due ne ha mai sentito parlare, il 30% pensa che sia una malattia stagionale e il 22% un problema ereditario; il 28% crede addirittura che si possa curare con rimedi naturali, ma la realta’ e’ un’altra. Per migliorare la gestione della BPCO e far si’ che non diventi sempre piu’ un’emergenza, gli esperti di pneumologia discutono la medicina respiratoria del futuro durante il congresso Limitless: innovazione in pneumologia, un impegno senza limiti, organizzato da Menarini. Accanto ai clinici, a segnare la via delle innovazioni che ci cureranno domani anche architetti, bioingegneri, matematici, sociologi: oltre alle terapie innovative, infatti, la cura delle malattie respiratorie passera’ sempre di piu’ dalla tecnologia, per esempio con il monitoraggio hi-tech dei pazienti, a casa o durante il ricovero, mentre l’ospedale cambiera’ pelle, arrivando anche a casa del malato. “Nei malati con BPCO l’aderenza alle terapie non arriva al 40% e questo comporta un alto rischio di peggioramento e progressione verso stadi piu’ gravi della patologia che poi compromettono fortemente la qualita’ e la durata di vita. E che si traducono in piu’ ricoveri e visite al pronto soccorso”, spiega Federico Lavorini, Ordinario di Malattie dell’apparato respiratorio dell’Universita’ di Firenze. L’intelligenza artificiale consentira’, pero’, un miglioramento nella gestione dei pazienti attraverso un più accurato monitoraggio a distanza, grazie a sensori hi-tech e algoritmi in grado di calcolare e predire il rischio di crisi respiratori.