In tempi così bui il Bazar delle Follie continua a offrire leggi per calmare la fame da lupo del legislatore che soffre di bulimia e la lucida follia degli alti burocrati: due affilatissime lame della forbice che taglia sogni, progetti e iniziative di tanti italiani. A questo si è ridotta la pratica della scienza politica in Italia. Giacomo Leopardi ipotizzò che per riempire il vuoto lasciato dalla natura era necessario far leva sulla scienza politica. Come la natura fisica, quella umana presenta vuoti che le azioni degli esseri umani tendono a coprire. Nel campo dell’economia, le attività umane derivano da misure di politica economica di volta in volta adottate in risposta alle azioni individuali e di gruppo o in anticipo. Le une e le altre sono l’argilla che modella il vaso dell’economia. Un vaso così solido, denso e quindi impenetrabile, da lasciare solo il vuoto tra molecola e molecola, atomo e atomo? O un vaso il cui vuoto interno consente il movimento di persone e idee? Tutto dipende dalla sua destinazione d’uso – di preservare lo status quo oppure di promuovere il cambiamento. Il fatto è che le misure di politica economica sono ostaggio dell’alta burocrazia dei direttori generali dei ministeri e dei capi di Gabinetto dei Ministri. Costoro sottopongono gli interventi del legislatore a un processo di regolamentazione progettato per complicarne l’interpretazione. Così gli alti burocrati guadagnano in potere, creano zone d’ombra d’interpretazione che incoraggiano la corruzione e non sono né imparziali né tampoco responsabili del modo in cui operano per regolare le scelte pubbliche. Un senatore italiano ha rilasciato una forte testimonianza di queste distorsioni derivanti dall’agire dei burocrati di alto livello. È il 2 Ottobre 2014, al Senato della Repubblica si discute un decreto sulla riforma del lavoro. Il senatore Pietro Ichino, tra i maggiori esperti italiani in materia di diritto del lavoro, afferma che il decreto “non è solo incomprensibile per i milioni e milioni di cittadini chiamati ad applicarlo, ma è illeggibile anche per gli addetti ai lavori, per gli esperti di diritto di lavoro e di diritto amministrativo… è illeggibile per noi stessi legislatori che lo stiamo discutendo. Ciò pone un problema politico di grande rilievo. Se a comprendere il testo legislativo non è neppure lo stesso legislatore che lo approva, ma sono soltanto pochi sacerdoti dei sacri misteri. Il problema è che quei sacerdoti dei sacri misteri non rispondono delle scelte di fronte al Paese”. In queste circostanze, creare un vuoto legislativo in cui gli alti burocrati precipitano vorrebbe dire abbattere le alte barriere regolatorie che impediscono l’ingresso nei mercati ai nuovi imprenditori che propongono soluzioni innovative rispetto a quelle già disponibili.