Circumvesuviana in ginocchio, dipendenti rifiutano gli straordinari

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In foto un treno della Circumvesuviana

“Mi vedo costretto a non subire passivamente quello che diventa un vero e proprio ricatto. Vero che il lavoro straordinario non è un obbligo per il lavoratore, ma non possiamo accettare alcune richieste che sono sostanzialmente in contrasto con la normativa contrattuale e soprattutto con la necessità di mantenere in equilibrio i conti dell’azienda”. Il presidente di Eav, Umberto De Gregorio, commenta così il braccio di ferro in corso tra azienda e sindacati che si traduce già da oggi in pesanti disagi sulle linee della Circumvesuviana a causa del rifiuto dei lavoratori a svolgere prestazioni in straordinario. “Molte stazioni saranno impresenziate e questo comporterà il taglio di alcuni servizi se non addirittura di alcune intere linee della Circumvesuviana, con notevoli disagi alla circolazione ed all’utenza”. All’origine della protesta il mancato accordo sugli aumenti in busta paga per i dipendenti: “Cedere alle richieste dei sindacati, in concorrenza tra di loro, oltre il ragionevole buon senso, produrrebbe un effetto a cascata nelle altre categorie lavorative, e vorrebbe dire non potere procedere al numero di assunzioni programmato e necessario per svolgere il servizio in maniera efficiente. In altri termini siamo di fronte ad una scelta: o cediamo alle irragionevoli richieste di aumento degli attuali lavoratori o manteniamo il punto e come previsto procediamo alle assunzioni programmate. La questione è strategica, di sopravvivenza. Dobbiamo assumere proprio per non essere più costretti ad essere dipendenti dal lavoro straordinario. Siamo sempre disponibili a trovare una soluzione condivisa con le organizzazioni sindacali, fiduciosi che prevalga il buon senso, disponibili come sempre al dialogo”, conclude De Gregorio.