“L’obiettivo di una classe dirigente è operare per un territorio più competitivo e attrattivo, non solo per gli investitori ma anche e soprattutto per i giovani che rappresentano il futuro delle nostre comunità. Per trattenere le nuove generazioni sul nostro territorio, però, si fa ancora troppo poco”. Ad affermarlo è Vito Grassi, presidente Unione Industriali Napoli e di Confindustria Campania, intervenendo questa mattina al dibattito sulla “Cultura come motore d’impresa per i giovani,organizzato a Villa Campolieto (Ercolano) dal Distretto Rotary 2100. Grassi rilancia sul tema della cultura d’impresa, “che è capacità di accettare i rischi, di mettersi in gioco, di lanciare nuovi progetti e crederci fino in fondo”.
“Le imprese – ribadisce il presidente di Confindustria Campania – sono un luogo dello spirito in cui si armonizzano interessi contrapposti. La cultura di impresa deve essere essere anche una leva per lo sviluppo del territorio, ma qualunque processo di sviluppo richiede che ci siano anche le condizioni di contesto – dalle infrastrutture a una burocrazia meno ottusa – che ne rendano possibile l’attuazione. E queste condizioni non devono dipendere da una consultazione elettorale”.
“Che cosa può fare dunque la classe dirigente? – conclude Grassi -. Deve farsi promotrice di una grande ‘operazione di coesione’, in cui ognuno possa dare il proprio apporto positivo, a prescindere dalla politica e dai governi che si alternano”.