Una proteina può bloccare l’insorgere del cancro. Eccezionale scoperta del team di Giordano

5501
In foto Antonio Giordano, al centro, con il suo team
Una delle proteine che sono presenti nello sviluppo genetico può avere effetti determinanti per prevenire l’insorgenza di diverse malattie, compreso il cancro. E’ nota agli studiosi con l’acronimo HNRNPD e gli scopritori del suo ruolo sono i ricercatori del gruppo di Antonio Giordano, direttore dell’Istituto Sbarro per la ricerca sul cancro presso la Temple University di Philadelphia (Usa) e professore all’Università di Siena. L’abilità delle cellule di riparare il Dna danneggiato è fondamentale per frenare lo sviluppo del cancro. Gli autori dello studio, pubblicato su Nucleic Acids Research, “hanno scoperto – spiega Giordano – che silenziare l’espressione di HNRNPD influisce negativamente sulla risposta globale al danno del Dna. Ma hanno anche dimostrato che l’eliminazione totale di HNRNPD compromette la risposta cellulare al danno al Dna indotto dal farmaco chemioterapico camptotecina e rende le cellule tumorali più sensibili a questo farmaco e anche all’olaparib, un farmaco che mira specificamente al processo di riparazione del Dna usato contro alcuni tipi di cancro al seno e delle ovaie”. I ricercatori hanno identificato HNRNPD con un approccio noto come ‘gene fishing’ (pesca genetica) utilizzando una struttura sintetica di DNA progettata da Luigi Alfano (Istituto Tumori di Napoli Pascale e CROM di Mercogliano, autore principale dello studio) nel laboratorio ‘Ciclo cellulare e cancro’ coordinato da Francesca Pentimalli professore aggiunto alla Temple University. E nella ‘pesca genetica’, la struttura sintetica di DNA e’ stata utilizzata come ‘esca’ per catturare le proteine nucleari in grado di legarsi con essa. Un gruppo di tali proteine e’ stato isolato e successivamente identificato da Luca Bini e Claudia Landi dell’Universita’ di Siena. Tra queste i ricercatori si sono concentrati su HNRNPD la cui perdita induce senescenza cellulare e invecchiamento prematuro nei topi, caratteristiche associate a una difettosa risposta al danno del DNA. “L’identificazione dei meccanismi di riparazione del DNA – osserva Giordano – si e’ rivelato un approccio potente per la terapia del cancro, come esemplificato dall’uso clinico dell’ olaparib per il trattamento di vari tumori. L’identificazione di HNRNPD potrebbe essere utile per progettare nuovi approcci antitumorali”.