Lioni-Grottaminarda, imprenditori e operai in piazza per chiedere riapertura dei cantieri

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E’ la scritta sullo striscione che stamattina a Grottaminarda (Avellino) ha aperto il corteo della protesta, promosso da Cgil, Cisl, Uil e Ugl, per la riapertura dei cantieri della Lioni-Grottaminarda, l’infrastruttura che completa il collegamento a scorrimento veloce tra la Salerno-Reggio Calabria, svincolo di Contursi (Salerno) e il casello di Grottaminarda dell’A16 Napoli-Bari. I lavori sono fermi da sessanta giorni, dopo che il governo non ha prorogato la struttura commissariale, guidata da Filippo D’Ambrosio, che in questi anni ha eseguito lavori per 360 milioni di euro e portato l’opera a sette chilometri, sui 21,5 complessivi, dalla conclusione. Alla manifestazione hanno aderito i sindaci della Valle dell’Ufita e dell’Alta Irpinia ma anche Confindustria Avellino e l’Ance della provincia di Avellino con il suo presidente Michele Di Giacomo. “Il governo – questa la tesi unanime – deve far ripartire immediatamente i cantieri provvedendo subito alla nomina di un commissario che faccia ripartire una infrastruttura decisiva per rompere l’isolamento delle zone interne”. Alla manifestazione non hanno partecipato i parlamentari irpini del M5s. Nel mirino della protesta degli operai, è finito il sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia, ritenuto il responsabile della mancata proroga della struttura commissariale. Presenti invece i consiglieri regionali che hanno rilanciato la proposta al Governo del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, di essere disponibili a farsi carico del completamento dei lavori. La Regione Campania ha infatti contribuito in maniera determinante alla realizzazione della Lioni-Grottaminarda, investendo 120 milioni sui complessivi 150 per la realizzazione del secondo lotto che va da Villamaina a Sant’Angelo dei Lombardi.