Napoli c’è per Guido Ferrara
poeta e “aquila” della pasta

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Omaggio a una personalità unica, imprenditore originale, spirito vincente, a due mesi dalla scomparsa. Alla memoria di Guido Ferrara, fondatore dell’omonimo pastificio nolano, saranno attribuiti due premi. Il Omaggio a una personalità unica, imprenditore originale, spirito vincente, a due mesi dalla scomparsa. Alla memoria di Guido Ferrara, fondatore dell’omonimo pastificio nolano, saranno attribuiti due premi. Il primo in programma domani alla Camera Commercio di Napoli, il premio “Aquila di diamante” destinato ai maestri del commercio. Il secondo, il prossimo 24 novembre al Teatro San Carlo, il premio “Napoli c’è”, attribuito a dieci partenopei che hanno dato lustro e orgoglio alla città e alle sue risorse. Venuto a mancare da poco, Ferrara era un uomo ispirante, un animo che fondeva in sé più sfaccettature, una sintesi riuscita tra il giusto rispetto per la cultura umanistica e una fervente passione scientifica. Una conferma che strappa un commosso sorriso è l’appellativo con cui erano solito chiamarlo amici e conoscenti, il “poeta della pasta”. Un innovatore che ha inserito nel corso del tempo vere e proprie rivoluzioni nel settore della pasta made in Italy, simbolo cruciale dell’identità non solo di Napoli ma dell’intero Stivale. All’imprenditore, classe 1931, piaceva fare qualsiasi cosa a proprio modo, lasciando, insomma, in evidenza la propria impronta. Un esempio? Addirittura progettava i suoi stessi impianti di lavorazione che successivamente faceva realizzare, montare e collaudare direttamente dai tecnici del suo pastificio. Nacque ad Arienzo San Felice, nel casertano, il “poeta della pasta”, dapprima esercente cinematografico di successo. Iscritto alla facoltà di Ingegneria Meccanica, abbandonò il progetto laurea a pochi esami dalla fine per cogliere al volo l’occasione offertagli dal nonno materno, Pellegrino Lombardi: andare a dirigere in piena autonomia il molino e il pastificio di famiglia. A soli ventisei anni decise di gettarsi in una ambiziosa avventura, aprire il suo primo stabilimento a San Paolo Bel Sito, in provincia di Napoli, dove oltre ad occuparsi della produzione si impegnò assiduamente nella ricerca di processi e prodotti alternativi e inediti. Ereditò il senso dell’innovazione del nonno, autore di numerosi brevetti. Esito nel tempo: Pasta Ferrara, marchio principale del pastificio, annovera oggi ben cinque formati brevettati. Molti i suoi passatempi, tra cui la floricultura – sue nuove varietà di tulipani – e lo sport. Oltre ad essere stato arbitro di calcio ha dato vita ad una squadra amatoriale ancora attiva. Ritirerà i riconoscimenti il figlio Luca, da undici anni amministratore unico del pastificio, esponente della quinta generazione imprenditoriale, a sua volta insignito del premio “Aquila d’argento” per il ventennio trascorso nell’impresa commerciale di famiglia.