Attività produttive, Bilancio, Sanità
Leggi e sedute: Commissioni record

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Appartiene alla comissioneAttività produttive il record del più alto numero di sedute, del Bilancio quello di Appartiene alla comissioneAttività produttive il record del più alto numero di sedute, del Bilancio quello di testi deliberati per esame e parere, della commissione Trasparenza il record di audizioni. Lo dicono i dati del consiglio regionale della Campania che il Denaro pubblica in esclusiva. Dopo aver analizzato la produttività dei singoli consiglieri dal punto di vista legislativo e delle presenze in aula, dunque, l’obiettivo questa settimana è puntato sul lavoro dei tanti, secondo alcuni ancora troppi, organismi consiliari della Regione. Sono in tutto dodici quelli nati ad inizio legislatura tra permanenti e speciali, tre quelli istituiti nel corso della legislatura per attività di inchiesta. Commissioni permanenti Che il lavoro più “duro” lo si faccia in seconda e in terza commissione è dato acclarato. Lo sanno bene i componenti del parlamentino campano chiamati di solito ad inizio di legislatura a indicare ai gruppi d’appartenenza le proprie preferenze. E i dati non smentiscono. Gli organismi deputati al Bilancio, guidato da Massimo Grimaldi, e alle Attività produttive, capitanate da Giovanni Baldi, sono quelli che in questi cinque anni si sono dovuti riunire più volte (141 e 164 sedute) per esaminare 65 testi licenziati (37 e 28), dare 308 pareri (274 e 34) e svolgere 158 audizioni (31 e 127). Nonostante questo il record, se così si può dire, di proposte o disegni di legge licenziati lo detiene la quinta commissione Sanità che, sotto la guida di Michele Schiano di Visconti, ha dato il via libera a 42 testi di cui però solo 16 sono diventati alla fine legge della Regione attraverso il disco verde dell’aula. Ha avuto sicuramente miglior esito il lavoro della terza commissione Attività produttività produttive che sui 28 testi licenziati può vantare 28 approvazioni da parte dell’assemblea. Un “ein plein” che fa da contraltare positivo al dato di altri organismi. Tra le “permanenti”, per esempio il minor numero di riunioni ha riguardato il settore della Cultura con 71 sedute e 21 audizioni. La sesta commissione è anche quella con il minor numero di testi licenziati insieme alla settima Ambiente, 25 in cinque anni. Segno evidentemente che stiamo parlando di settori in cui la Campania soffre maggiormente a causa di scarse risorse e attenzione da parte delle istituzioni. Commissioni speciali Parlando di leggi licenziate, decisamente più bassi sono i numeri delle commissioni speciali che però – occorre evidenziare – hanno ruolo differente rispetto alle permanenti: più controllo e monitoraggio, meno produzione legislativa. Una diversità di funzioni che si evidenzia nell’alto numero di audizioni svolte da parte di alcuni di questi organismi. La prima commissione definita della “Trasparenza”, per esempio, ne ha condotte addirittura 420 ponendo i riflettori su molti enti della Regione. Analogo dato positivo può vantare la terza commissione incaricata del controllo sulle attività di bonifica. Tra audizioni e altro tipo di attività ispettiva infatti raggiunge il numero di 176 approfondimenti. Dati meno lusinghieri riguardano la seconda commissione Politiche giovanili che in cinque anni ha svolto appena 8 sedute e 3 audizioni dando il proprio parere su due testi legislativi. Pare insomma che anche in questo caso vale quanto detto per Cultura e Ambiente. Commissioni d’inchiesta Un discorso a parte va fatto per le commissioni di inchiesta istituite dal Consiglio regionale nel corso della legislatura. Si tratta di organismi la cui costituzione, disciplinata dall’articolo 44 dello Statuto regionale, non è obbligatoria. Hanno il compito di svolgere inchieste di pubblico interesse sull’attività amministrativa della Regione e degli enti ad essa collegati e su ogni altra questione di interesse regionale. Il termine per la conclusione dei lavori non può essere superiore a sei mesi anche se il consiglio regionale ha il potere di prorogarne l’attività. Così di proroga in proroga, la vita dei due organismi costituiti ad inizio legislatura, uno per la vigilanza e la difesa contro la criminalità organizzata, l’altro sulla gestione del sistema della depurazione da parte di Hydrogest Campania, è stata ben più lunga rispetto alle norme statutarie. La Commissione Hydrogest, per esempio, insediata in data 7 ottobre 2010, ha terminato i suoi lavori un anno dopo, il 24 Novembre 2011, dopo nove sedute, l’audizione delle sei figure istituzionali, professionali e dirigenziali dell’ente e la denuncia di “situazioni ostative e atteggiamenti omissivi” che hanno “limitato la completa conoscenza dei fatti e l’acquisizione di ulteriori atti”. Di proroghe ha vissuto anche la commissione d’inchiesta per i servizi pubblici nata dopo lo scioglimento della Hydrogest. Ma il recorddi “longevità” lodetiene la Commissione Anticamorra che ha di fatto attraversato tutto l’arco dei cinque anni di legislatura riunendosi per 28 volte tra sedute, uffici di presidenza e sopralluoghi e producendo 112 audizioni e due testi licenziati. Per questa ora si parla di una nuova proroga.


I numeri degli organismi consiliari