Sessanta laboratori nel centro storico di Napoli e 600 mila euro per riportare a scuola 170 ragazzi

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Dai Quartieri Spagnoli a Forcella, passando per il Rione Sanità e i quartieri Stella e Mercato. Si rivolge ad oltre 170 ragazzi, italiani e stranieri tra i 5 e i 14 anni che vivono nei territori del centro storico di Napoli maggiormente a rischio povertà educativa, il progetto “Caterina”, un piano triennale con 60 laboratori formativi di sport, musica e discipline scolastiche realizzati sia in orario curriculare che extracurriculare. “Da oltre dieci anni – spiega Luigi Salerno, presidente di Traparentesi Onlus – ci occupiamo di contrasto alla dispersione e, purtroppo, i dati Istat ci dicono che la Campania vive una condizione drammatica, cosi’ come altre Regioni del Sud Italia, perché due ragazzi su 10 abbandonano precocemente la scuola. Noi cerchiamo di costruire un meccanismo di presa in carico globale per individuare precocemente le vulnerabilità dei ragazzi e, quindi, costruire un percorso personalizzato di inclusione sociale e partecipazione civica”. Il progetto, partito già nel corso di quest’anno scolastico e presentato stamattina al Mann di Napoli, e’ finanziato per oltre 600mila euro dall’impresa sociale ‘Con i bambini’ nell’ambito del fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile. “Caterina” si rivolge ai ragazzi che hanno abbandonato la scuola ma anche a quelli che, pur frequentando gli istituti del centro, hanno difficoltà formative o relazioni. Progetti ad hoc sono stati realizzati anche per gli adulti non scolarizzati perché riprendano gli studi o imparino a svolgere una professione.
Gli interventi saranno realizzati nelle Municipalità II, III e IV del centro storico di Napoli con il contributo di numerosi enti partner, tra cui il Museo Archeologico Nazionale. “Anche il Museo – commenta Paolo Giulierini, direttore del Mann – punta a valorizzare le energie culturali delle generazioni più giovani. Vogliamo che l’area intorno al Museo diventi un grande quartiere culturale ma siamo convinti che non esista bellezza senza equità sociale. Progetti che coinvolgo le realtà educanti ci fanno capire che è possibile aprire al mondo gli spazi della cultura di Napoli senza dimenticarsi degli ultimi”. “Questa azione – sottolinea Ivo Poggiani, presidente della Terza Municipalità di Napoli – serve ad aprire gli spazi della cultura ai bambini e ragazzi, affinché li considerino spazi propri. La mia Municipalità è spaccata a metà e, mentre la zona collinare non soffre di problemi legati alla dispersione, il quartiere Stella ha percentuali di dispersione tra le più alte d’Italia. È questa la vera emergenza educativa su cui, con il progetto Piter, con il progetto Caterina e con altre azioni, cerchiamo di intervenire anche in termini di prevenzione”. “I livelli di dispersione – dice Francesco Chirico, presidente della II Municipalità di Napoli – sono alti soprattutto a Forcella e nel quartiere Mercato. C’è gia’ un’azione dei servizi sociali ma, purtroppo, spesso si arriva quando è già troppo tardi. Serve un cambio di passo, perché la segnalazione dalla scuola ai servizi sociali arrivi in tempo utile per intervenire in maniera utile sulle sacche di sofferenza”.