Bce ferma, Euro giù
Oggi Job Report Usa

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A cura di Antonio Arricale Seduta prudente, stamane, per le principali borse del Vecchio Continente all’indomani della A cura di Antonio Arricale Seduta prudente, stamane, per le principali borse del Vecchio Continente all’indomani della decisione della BCE di lasciare i tassi invariati (e, dunque, che non ha smosso le aspettative degli investitori con l’euro che è andato a perdere terreno raggiungendo i target posti tra 1.2360 e 1.2385) e in attesa della diffusione nel primo pomeriggio delle statistiche sul mercato del lavoro americano (Job Report), che da sempre influenzano le scelte di politica monetaria della Fed. Ad ogni modo, nella conferenza stampa seguita alla riunione della Bce, ieri il governatore Mario Draghi ha parlato di rischi per la crescita, assicurando “nuove misure” se necessario. Dichiarazioni che hanno smentito le voci di divisioni interne. Insomma, la Banca Centrale Europea sta preparando misure più incisive per combattere stagnazione e deflazione. Perciò, a breve l’Eurotower potrebbe varare il tanto atteso quantitative easing, ossia l’acquisto di grandi quantità di debito privato e, soprattutto, titoli di Stato di Paesi dell’Eurozona, seguendo così il consiglio dell’OCSE. Per l’esattezza, Mario Draghi ha detto: “non sono escluse ulteriori misure di politica monetaria, se dovesse essere necessario”, precisando che il Board “resta unanime” nel decidere il lancio di nuove misure in caso di necessità. Ovviamente i mercati hanno subito letto queste affermazioni come la promessa di un QE all’europea. Resta però da capire se tra queste “ulteriori misure” c’è davvero il quantitative easing, visto che più volte i mercati sono rimasti delusi dalle promesse di Draghi. Sembrerebbe restare, ad ogni modo, secondo alcuni osservatori, la posizione critica della Bundesbank e del suo Governatore Jens Weidmann, da sempre contrari all’acquisto di bond governativi da parte della BCE. Resta il fatto che il numero uno dell’Istituto di Francoforte, sempre ieri, ha detto che non esistono divisioni tra Nord e Sud Europa, ossia tra i banchieri dei Paesi nordeuropei cosiddetti “virtuosi” e quelli dei PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia,Grecia e Spagna). Dunque, la BCE agirà unanimemente per il bene del Blocco dell’Euro, facendo le scelte più appropriate. Per il resto, Draghi ha spiegato che la BCE ha deciso di lasciare i tassi di interesse dell’Eurozona eccezionalmente bassi ed ha confermato il piano di acquisto di asset (covered bond e ABS), lungo un arco temporale che si estende almeno sino a giugno 2016. “Ci aspettiamo di vedere un impatto significativo sui nostri bilanci”, ha aggiunto il numero uno dell’Eurotower, spiegando che le misure varate porteranno il bilancio della BCE sui livelli del 2012. In relazione allo stato dell’economia, il presidente dell’istituto europeo ha affermato che “si comincia a vedere una situazione di moderata ripresa”, ma questa previsione di crescita assunta come base per la determinazione della guidance della banca centrale presenta ancora “rischi al ribasso”. Insomma, l’outlook sulla crescita è stato rivisto al ribasso sino al 2016, in linea con una previsione di crescita moderata dell’economia della Zona Euro, che sarà anche condizionata da elevati tassi di disoccupazione. La BCE – ha sottolineato – deve poi tener conto anche di una serie di fattori che potrebbero condizionare le previsioni, come i rischi geopolitici, che condizionano la fiducia negli investimenti, ed il recente crollo dei prezzi delle commodities, che potrebbe avere impatti negativi. “L’acquisto di asset dovrebbe aiutare l’economia – ha ribadito Draghi – ma dobbiamo continuare a guardare le aspettative di inflazione nel medio-lungo termine”, con l’obiettivo di riportare il tasso verso il target del 2%. “Per il momento le decisioni di politica monetaria – ha assicurato – hanno risposto bene ad un outlook di inflazione. Borse asiatiche Borsa giapponese positiva in chiusura di ottava. Il Nikkei ha guadagnato mezzo punto percentuale archiviando la terza settimana consecutiva al rialzo, spinto questa mattina dalla debolezza dello yen e dai buoni dati macro statunitensi sul mercato del lavoro (i sussidi di disoccupazione sono scesi più del previsto).Si guarda inoltre con fiducia anche all’Europa ed in particolare al fatto che la BCE abbia fatto capire di essere pronta ad intervenire con un eventuale QE nel caso in cui lo ritenesse necessario. Gli altri indici asiatici si sono mossi in ordine sparso con Hong Kong che naviga poco sotto la parità (-0,19%), Seul in territorio positivo (+0,18%) e Shanghai che cede lo 0,3% circa. Graficamente per il Nikkei non cambia molto rispetto alla precedente giornata con i prezzi che nonostante il rialzo si sono mantenuti all’interno del range di oscillazione di giovedì ed al di sotto della resistenza strategica di breve periodo posta a quota 17000. La fase di consolidamento potrebbe protrarsi ulteriormente almeno fino alla ricopertura del gap lasciato aperto martedì a quota 16533. Discese fino a 16200/16300 resterebbero comunque compatibili con lo scenario di crescita di medio periodo, i cui obiettivi restano fissati a 18500/19000 (ulteriori conferme giungeranno con il superamento dei citati 17000 punti). Sotto 16200 invece la correzione assumerebbe toni più forti ed i corsi avrebbero spazio per scendere fino sui 15500 punti circa, baluardi la cui violazione negherebbe il forte segnale rialzista inviato settimana scorsa. Borsa Usa A New York i principali indici hanno chiuso la seduta in rialzo, ieri. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,4%, l’S&P500 lo 0,38% e il Nasdaq Composite lo 0,38%. I listini azionari hanno beneficiato delle parole del presidente della Bce. Mario Draghi ha detto che la banca centrale è pronta ad ulteriori azioni a sostegno dell’economia della zona euro. Dow Jones e S&P500 hanno registrato nuovi massimi storici. Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 31 ottobre si sono attestate a 278 mila unità, lievemente inferiori alle attese degli analisti pari a 285 mila unità e al di sotto del dato rilevato la settimana precedente (288 mila unità). Il numero totale di persone che richiede l’indennità di disoccupazione si attesta a 2,348 milioni, inferiore ai 2,387 milioni attesi. Sul fronte societario Tesla Motors +4,44%. Il produttore di auto elettriche ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto di 0,02 dollari per azione. Gli analisti si attendevano una perdita di 0,01 dollari per azione. I ricavi sono aumentati più del previsto a 932 milioni. Qualcomm -8,58%. Il produttore di chip per smartphone ha pubblicato una trimestrale inferiore alle attese ed ha fornito un outlook deludente. Nel quarto trimestre l’utile si è attestato a 1,11 dollari per azione su ricavi per 6,69 miliardi. Gli analisti avevano previsto un Eps di 1,32 dollari su ricavi per 7,03 miliardi. Per il trimestre in corso la società stima un Eps di 1,26 dollari su ricavi per 6,62 miliardi. Il consensus si attendeva profitti per 1,43 dollari per azione su ricavi per 7,41 miliardi. Walt Disney +1,08% in attesa della pubblicazione dei risultati del quarto trimestre. Gli analisti stimano un utile per azione di 0,88 dollari. Whole Foods +12,15%. La catena di supermercati di prodotti organici e biologici ha chiuso il quarto trimestre con un utile di 0,35 dollari per azione su ricavi in aumento del 9,4% a 3,26 miliardi. I risultati sono superiori alla guidance (Eps 0,31-0,33 dollari, crescita ricavi +8,5-9,5%). Genworth Financial -38,42%. Il gruppo assicurativo ha chiuso a sorpresa il terzo trimestre in perdita. Wendy’s +2,36%. La catena di fast food ha aumentato il dividendo trimestrale del 10% a 5,5 centesimi per azione ed ha confermato l’outlook per il 2014. Europa Le principali Borse europee hanno aperto l’ultima seduta dell’ottava contrastate. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,1%, il Ftse100 di Londra lo 0,3%. Sotto la parità il Cac40 di Parigi (-0,18%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,11%). Allianz +3%. Il colosso assicurativo ha chiuso il terzo trimestre con risultati superiori alle attese e ha fornito un outlook incoraggiante. La società ha annunciato l’intenzione di aumentare la percentuale di utile distribuita agli azionisti sotto forma di dividendi al 50% dal 40% attuale. Puma -1%. L’utile del produttore di abbigliamento sportivo è calato del 45% a 29 milioni di euro nel terzo trimestre. ArcelorMittal +3%. Il gigante dell’acciaio ha chiuso il terzo trimestre con un Ebitda di 1,9 1 miliardi di dollari, in crescita rispetto a 1,71 miliardi dello stesso periodo di un anno prima e superiore alle attese degli analisti (consensus 1,82 miliardi). IAG +0,3%. La casa madre di British Airways e Iberia prevede per l’anno prossimo di raggiungere gli obiettivi di utile e di ritornare a pagare un dividendo. Credit Agricole -2%. Bank of America ha tagliato il rating sul titolo della banca francese a underperform. Swiss Re +2%. Il riassicuratore svizzero ha pubblicato una trimestrale migliore delle attese. Italia Borsa italiana in leggero calo, Ftse Mib -0,29%, il Ftse Italia All-Share -0,30%, il Ftse Italia Mid Cap -0,11%, il Ftse Italia Star +0,19%. Ieri sera l’S&P 500 ha terminato a +0,38%, il Nasdaq Composite a +0,38%, il Dow Jones Industrial a +0,40%. I future sui principali indici USA al momento sono in rialzo dello 0,2% circa. A Tokyo l’indice Nikkei 225 ha chiuso a +0,52%, mentre a Hong Kong l’Hang Seng ha fatto segnare -0,42%. Deboli i bancari con le big del comparto Intesa Sanpaolo (-0,9%) e Unicredit (-0,7%), e BP Emilia Romagna (-1,9%) e Banco Popolare (-1,5%). B anca MPS (+2%) sale in controtendenza con il settore (FTSE Italia Banche -0,7%) dopo l’intervista dell’a.d. Fabrizio Viola a MF. Il manager ha dichiarato, in merito all’ipotesi di future aggregazioni, che nel cda del 26/10 sono state valutate tutte le opzioni strategiche per il rafforzamento dell’istituto senese. Viola ha aggiunto che si attende nei prossimi anni una maggior concentrazione dell’azionariato. Safilo Group (-6,4%) in netta flessione all’indomani della pubblicazione dei dati del terzo trimestre, periodo chiuso con utili in netto rialzo a 2,4 milioni di euro (da 1,7 un anno fa) ma con redditività operativa e margini in calo. Lieve calo per Piaggio (-0,7%) che ha smentito l’indiscrezione del Corriere della Sera secondo cui il presidente Roberto Colaninno starebbe pensando di spostare la sede del gruppo di Pontedera a New York. Buona performance per Pirelli (+1,4% a 10,80 euro) che ieri pomeriggio ha comunicato di aver archiviato i primi nove mesi del 2014 con utile netto in decisa crescita del 16,2% a/a a 300 milioni di euro, ma anche di aver rivisto al ribasso i target 2014 su ricavi e volumi totali. Il titolo in queste prime battute di seduta ha oltrepassato gli ex supporti a 10,70/10,80 euro, riferimento determinante per dare continuità al rimbalzo partito a metà ottobre e lanciare i prezzi verso area 11,50 almeno. Sale Prysmian (+2,3%) grazie a Mediobanca che ha migliorato il giudizio sul titolo. Ieri pomeriggio Prysmian ha annunciato di aver ha archiviato i primi nove mesi del 2014 con ricavi in flessione del 5,3% a/a e utile in crescita del 23,4% a 135 milioni di euro, ma tendendo conto delle poste non ricorrenti il dato è in calo di oltre il 25% a/a. Prysmian ha confermato per l’intero esercizio 2014 un EBITDA rettificato nella parte bassa dell’intervallo €506-€556 milioni (€600-€650 milioni escluso l’effetto negativo del progetto Western HVDC Link stimato pari a €94 milioni per l’intero esercizio 2014) rispetto a €613 milioni registrati nel 2013.


I dati macro attesi oggi Venerdì 7 novembre 2014 08:00 GER Bilancia commerciale non-dest. set; 08:00 GER Produzione industriale set; 08:45 FRA Produzione industriale set; 09:00 EUR Riunione Ecofin; 09:00 SPA Produzione industriale set; 10:30 GB Bilancia commerciale (non UE – GBP) set; 10:30 GB Bilancia commerciale (totale – GBP) set; 14:30 USA Nuovi occupati ott; 14:30 USA Tasso di disoccupazione ott; 16:15 USA Intervento Yellen (Fed).