La protesta dei pensionati
#NonStiamoSereni

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Giornata nazionale di mobilitazione unitaria sotto il segno dell’hashtag #NonStiamoSereni: i pensionati “vogliono delle risposte”, perché “di promesse non si vive”. La mobilitazione, promossa dai sindacati di categoria Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uil-Pensionati, Giornata nazionale di mobilitazione unitaria sotto il segno dell’hashtag #NonStiamoSereni: i pensionati “vogliono delle risposte”, perché “di promesse non si vive”. La mobilitazione, promossa dai sindacati di categoria Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uil-Pensionati, è andata in scena a Milano, Palermo e Roma allo scopo di ricordare al Governo una serie di promesse che attendono una risposta, in particolare sulle questioni tasse, equità: una delle richieste al governo è l’estensione anche ai pensionati del bonus da 80 euro. E ancora, tra le promesse per le quali si attende una risposta ci sono “risorse per la cura”, “meno sprechi”, “più welfare”. Ma i pensionati chiedono risposte anche “per il lavoro dei nostri figli e nipoti. Per lo sviluppo e l’occupazione. Per tutelare il reddito da pensione. Per un welfare pubblico e solidale. Per una legge sulla non autosufficienza. Per la lotta a sprechi e privilegi. Per estendere la riduzione delle tasse anche ai pensionati perché discriminarli è una grave ingiustizia”. La leader della Cisl, Annamaria Furlan, intervenuta a Roma avverte il Governo: “Non ci può essere l’equazione pensionati-povertà. Le pensioni sono bloccate da 15 anni. Il 50% dei pensionati – continua – non arriva a 1.000 euro, e per 3,5 milioni la pensione è inferiore a 500 euro. Ancora una volta – ha detto – avevamo chiesto che gli 80 euro fossero estesi ai pensionati. Questo non è avvenuto neanche con la finanziaria”, conclude la Furlan.