Identikit di Guido, nuovo Dg: cosa chiede il Cda

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Proviene dalla Cassa di Risparmio di Venezia il nuovo direttore generale del Banco di Napoli, gruppo Intesa San Paolo, Francesco Guido. Pugliese, 56 anni, è nel Proviene dalla Cassa di Risparmio di Venezia il nuovo direttore generale del Banco di Napoli, gruppo Intesa San Paolo, Francesco Guido. Pugliese, 56 anni, è nel colosso creditizio italiano dal 1983. Per conto di Intesa, negli anni, ricopre gli incarichi di responsabile dell’area Campania Sud, Calabria e Basilicata e responsabile dell’area Napoli e Campania Nord del Banco di Napoli. Dal 2011 al 2013 è responsabile della direzione centrale Compliance della capogruppo. Alla direzione generale del Banco di Napoli, così come già successo quando assume l’incarico di dg di Carive, Guido sostituisce Franco Gallia. Il direttore generale uscente del Banco di Napoli passa adesso ad altro incarico. Guido, che assume contestualmente anche il ruolo di responsabile della direzione regionale Campania, Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia, assume l’incarico a far data dal primo luglio del 2015. Ma quale sarà il compito del nuovo dg? Guido, in pratica, dovrà gestire una fase di razionalizzazione dei conti e rilancio del Banco di Napoli, già avviata da Gallia e culminata, a leggere i dati dell’ultimo bilancio, in un decremento del numero di dipendenti, che passano dai 6333 del 2012 ai 6262 del 2013, e delle filiali presenti sul territorio, 725 nel 2012, 666 l’anno successivo. Nella relazione al bilancio 2013 sono contenute, in parte, le linee guida a cui il nuovo dg dovrà ispirarsi. “Sostegno a progetti che valorizzano arte, cultura, economia e società civile”. Fin qui siamo nel campo della politica aziendale, orientata dal consiglio di amministrazione in sede di commento ai dati finanziari del 2013. Ma a Guido si chiede anche una sensibile correzione dei conti del Banco di Napoli, che chiude l’ultimo esercizio con una perdita di 449,4 milioni di euro. Colpa, secondo il Cda, di un’operazione di rettifica di valore dell’avviamento. “Senza questo aggiustamento – si legge nella relazione – avremmo registrato un utile di 56,7 milioni di euro”. L’altro grande fronte da tenere sotto osservazione è quello occupazionale. Il Banco di Napoli dal 2012 a oggi riduce di appena l’1 per cento il proprio organico e intende proseguire su questa linea, senza eccessivi tagli.