Esercizio abusivo, fenomeno da contrastare

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Detto, fatto, impegno mantenuto. Come annunciato all’atto della candidatura, a pochissimi mesi dall’insediamento il nuovo Consiglio Direttivo del Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Detto, fatto, impegno mantenuto. Come annunciato all’atto della candidatura, a pochissimi mesi dall’insediamento il nuovo Consiglio Direttivo del Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati di Napoli ha dato il via alla Commissione di Indagine sull’esercizio abusivo della professione. Un organismo interno che, monitorando il più possibile un fenomeno particolarmente diffuso, punterà in sostanza a tutelare quanti hanno invece, per titolo di legge, l’esclusivo diritto all’esercizio stesso. “La cronaca quotidiana – spiega il presidente del Collegio dei Periti Industriali partenopei Maurizio Sansoneoffre purtroppo un vasto assortimento di casi, anche eclatanti: architetti, ingegneri, avvocati o altri che si improvvisano Periti in Infortunistica Stradale, rivenditori di stoffe che si inventano Periti Tessili, senza contare finti elettrotecnici, Periti edili fasulli, appassionati di informatica che si presentano come Periti Informatici, e quant’altro”. “Tuteliamo innanzitutto i nostri iscritti – avverte Corrado Delizia, Perito Tessile e componente del Direttivo del Collegio – che sempre più spesso ci segnalano episodi anche gravi di esercizio abusivo della professione o persino di partecipazione di non aventi titolo a tavoli tecnici o commissioni istituzionali. Fenomeni che, ricordo, il codice penale sanziona severamente”. “La Commissione – spiega il Segretario del Collegio, Francesco De Simonesarà di tipo flessibile. Sarà cioè riunita in costanza di specifiche e documentate segnalazioni degli iscritti e vi prenderanno parte, di volta in volta, oltre al ‘segnalatore’, i Consiglieri del Collegio delle differenti specializzazioni: chimica, tessile, informatica, elettronica, elettrotecnica, infortunistica stradale, edile e così via”. Tra i compiti assegnati alla Commissione, la predisposizione di una relazione annuale e la proposta, da inoltrare al Presidente e al Consiglio Direttivo del Collegio, di eventuali denunce alle autorità competenti. “Un Ordine Professionale, – sottolinea il presidente Sansone – non ha solo il dovere di tenere gli elenchi degli iscritti abilitati a norma di legge. Parliamo infatti di un’istituzione di autogoverno che oltre a dare garanzie in relazione ai diversi profili professionali e specializzati, si occupa del loro aggiornamento, dell’innalzamento costante delle loro competenze professionali spesso messe a pericolosamente a dura prova, pericolosamente per chi se ne avvale, da chi non ha nessun titolo idoneo all’esercizio della professione”.