Salute, da una ricerca made in Italy nano-medicine per curare l’ictus

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Una ricerca multidisciplinare ha permesso di scoprire un nuovo farmaco, composto da nanoparticelle, per la cura e la prevenzione dell’Ictus. Lo studio, in fase preclinica, è stato condotto dall’Iit-Istituto Italiano di Tecnologia e dall’ospedale Galliera di Genova. I ricercatori hanno sviluppato nanoparticelle in grado di circolare nel sistema sanguigno come delle micro-navicelle, di individuare coaguli di sangue pericolosi e di sciogliergli, curando possibili trombi cerebrali, e quindi l’ictus. Lo studio, appena pubblicato sulla rivista internazionale Acs Nano, è in fase preclinica e per poter essere sperimentato sull’uomo richiederà ancora tempo e ulteriori finanziamenti. Si tratta comunque di un passo importante per lo sviluppo di un farmaco intelligente e di facile utilizzo anche durante le prime fasi del soccorso dicono i ricercatori. Attualmente, l’unico farmaco utilizzato per il trattamento dell’ictus può essere utilizzato solo dal 10% dei pazienti, soprattutto a causa degli effetti collaterali. Il risultati della ricerca sul nuovo farmaco hanno dimostrato che le nanoparticelle sono più efficaci nel sciogliere i coaguli anche in concentrazioni minori rispetto a quelle attuali, e si riducono gli effetti collaterali. L’obiettivo ultimo della ricerca è quello di realizzare una particella che possa essere iniettata direttamente in ambulanza in pazienti con sospetto ictus. In questo modo sarà possibile ridurre i tempi di intervento. In Italia sono circa 150 mila i nuovi casi di ictus ogni anno.