Rifiuti abbandonati nella sua proprietà a Mariglianella, indagato il padre di Luigi Di Maio

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in foto Antonio di Maio

Il padre del vicepremier Luigi Di Maio, Antonio, geometra e piccolo imprenditore edile, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di deposito incontrollato di rifiuti. La vicenda giudiziaria è scaturita dal ritrovamento, nel terreno a Mariglianella di sua proprietà, di rifiuti abbandonati tra cui materiali ferrosi e pezzi di servizi igienici, con il conseguente sequestro dell’area, la conferma dell’atto da parte del gip di Nola e l’apertura di un fascicolo alla procura. Ora si attendono gli accertamenti dell’agenzia regionale campana per l’ambiente (Arpac) per caratterizzare i rifiuti, la cui rimozione è stata già intimata dalla polizia municipale a Di Maio senior e alla sorella Giovanna, proprietari a metà del terreno.
L’iscrizione nel registro degli indagati era un atto dovuto. I rifiuti trovati a novembre durante un’ispezione dei vigili urbani potevano essere classificati come speciali e non smaltiti secondo norma ed erano accatastati accanto a una vecchia cascina che il padre di Di Maio usava come deposito. Nel corso dell’ispezione furono fatti anche controlli su quattro manufatti ritenuti abusivi. L’indagine nolana punta a verificare se i manufatti presenti nell’area, dove è stato realizzato anche un campo da calcio, sono stati effettivamente realizzati senza autorizzazione, così come ipotizzato dalla Procura.