Napoli, torna la Cantata dei Pastori: Peppe Barra protagonista (per il quarantesimo anno consecutivo)

133

Da oltre tre secoli a Napoli non c’è Natale senza “Cantata dei Pastori”’ e da oltre quarant’anni non c’è “Cantata” senza Peppe Barra: e mentre si è messa in moto l’iter per la candidatura della rappresentazione come come bene immateriale Unesco (sostenuta dalla Regione Campania) lo spettacolo liberamente ispirato all’opera teatrale sacra di Andrea Perrucci torna in scena al Teatro Politeama di Napoli, da giovedì 20 dicembre 2018 fino a domenica 6 gennaio 2019, firmato da Barra e Paolo Memoli. “A partire dal 1698 anno della sua prima rappresentazione – ricorda Barra – la cantata ha segnato le feste natalizie dei napoletani. La prima volta che ho interpretato Razzullo é stato nel 1974 e da allora ho sempre voluto fortemente portare in scena questo spettacolo, una sacra rappresentazione che non è altro che il presepe in movimento e che racconta la più bella favola del mondo”. Testo di teatro gesuitico, scritto espressamente per contrastare la “diabolica” Commedia dell’Arte, “La Cantata dei Pastori” è, tra versi arcadici e lazzi scurrili, tra lingua colta e dialetto, tra sentimento cattolico e rito pagano, una storia che racconta le traversie di Giuseppe e Maria per giungere al censimento di Betlemme e gli ostacoli che la santa coppia dovrà superare prima di trovare rifugio nella grotta della Natività. Ad accompagnarli nel difficile viaggio sono due figure popolari napoletane: Razzullo, scrivano assoldato per il censimento e Sarchiapone, barbiere pazzo in fuga per omicidio. Con Barra, regista e protagonista, in scena ci sono Rosalia Porcaro (Sarchiapone), Maria Letizia Gorga (Zingara/Gabriello), Francesco Iaia (Demonio), Franco Castiglia (Cidonio), Enrico Vicinanza (Ruscellio), Francesco Viglietti (Armenzio), Biagio Musella (Diavolo Oste), Andrea Carotenuto (Giuseppe), Chiara Di Girolamo (Maria Vergine) e il piccolo Giuseppe De Rosa (Benino). Le musiche sono di Lino Cannavacciuolo, la “Canzone di Razzullo” è di Roberto De Simone. Le scene sono di Tonino Di Ronza, i costumi di Annalisa Giacci, le coreografie di Erminia Sticchi. Nunzio Areni, musicista e ricercatore, è il promotore della candidatura della “Cantata” come bene immateriale Unesco. Areni è coordinatore scientifico del Dipartimento di musica e teatro musicale dei Conservatori di musica di Napoli e Avellino.