Ambiente, città e cambiamenti del clima: al via domani la conferenza internazionale

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Il riscaldamento globale aumenterà i potenziali pericoli derivanti dall’innalzamento del livello del mare e dai cambiamenti nelle circolazioni atmosferiche; promuovere la sostenibilità è la sfida del futuro. Questo il tema al centro della Conferenza internazionale sul tema: “Resilienza e sostenibilità delle città in ambienti pericolosi” in programma da domani al 30 novembre a Napoli, nel Circolo Ufficiali della Marina Militare e nella Sala dei Baroni, al Maschio Angioino. L’iniziativa, informa una nota dei promotori, vedrà gli interventi, fra gli altri, dei docenti e ricercatori Flavio Dobran, Grazia Paolella, Giuliano Panza, Antonio Formisano, Maurizio Indirli. Essa, si sottolinea, “parte dalla consapevolezza che le città possono concentrare il rischio di catastrofi non solo a causa dell’aggregazione di persone, infrastrutture, risorse, espansione e gestione inadeguata, ma anche per gli ambienti pericolosi circostanti”. Pertanto, “l’intento ambizioso della Conferenza internazionale – spiega Grazia Paolella, organizzatrice con Flavio Dobran dell’evento – è quello di riunire accademici, ricercatori, urbanisti, ingegneri, geofisici, ambientalisti, educatori, intellettuali e rappresentanti delle istituzioni, per confrontarsi sulla progettazione di adeguati percorsi di studio e sull’attuazione di percorsi di resilienza e sostenibilità, all’interno degli habitat urbani con particolare riferimento a quelli della fascia vesuviana e specificamente a quello di Napoli”. “Lavorare in sinergia, in modo significativo, costruttivo per la promozione della resilienza – rileva la nota – richiede l’apporto di più risorse professionali che abbiano il comune intento di inseguire, realmente, l’obiettivo dello sviluppo della sostenibilità, per la costruzione di una vita, che rinunzi al fatalismo, al pressappochismo, alla miopia che solo riesce ad intravedere cupi e disastrosi scenari di fuga e di deportazione di massa di intere popolazioni, come soluzione estrema di fronte al verificarsi di un’eventuale eruzione più o meno violenta e distruttiva del Vesuvio”.