Napoli, incendio al Cardarelli: evacuato un padiglione

273
In foto l'ospedale Cardarelli

Un incendio è divampato all’interno di una cabina elettrica collocata al piano terra del Padiglione I dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Le fiamme sono divampate intorno alle 17,15. L’area in questione, precisa la Direzione generale del Cardarelli, non ospita stanze di degenza ma solo servizi di radiologia. Al momento dell’incendio era in corso un esame di risonanza magnetica e alcuni pazienti erano in sala d’attesa ma il personale ha concluso l’esame e, con l’ausilio della vigilanza, evacuato l’edificio. I Vigili del Fuoco intervenuti sul posto, insieme al personale dell’ufficio tecnico, hanno contenuto le fiamme e stanno provvedendo a mettere in sicurezza l’area. Il Padiglione I è stato isolato elettricamente così da non creare ulteriori disservizi al resto dell’ospedale. Dai primi rilievi, fa sapere la Direzione, appare “chiaro che le fiamme sono nate a causa di un corto circuito di uno dei trasformatori necessari al funzionamento delle apparecchiature”.

Il padiglione ospita infatti apparecchiature di risonanza magnetica (Rm 1,5T), tomografo assiale computerizzato (Tac 16slice), un angiografo e la camera iperbarica.”Nonostante la comprensibile apprensione dei primi minuti – dichiara il direttore generale Ciro Verdoliva – i protocolli e le strumentazioni di sicurezza hanno funzionato, evitando che la sicurezza dei pazienti o del personale venisse messa a rischio; il “fuori servizio” della Rm 1,5T, della Tac 16slice e dell’angiografo non infuenzeranno il funzionamento del complesso ospedaliero perché le attività saranno garantite da analoghe apparecchiature ubicate nel padiglione L (una Rm 1,5T, 2 Tac 16slice, 1 Tac 128slice, 1 angiografo biplano). Il disservizio della Camera iperbarica, che durerà fino al ripristino del funzionamento della cabina elettrica, è già stato comunicato alla Centrale Servizio 118 che, conseguenzialmente, dirotterà eventuali pazienti sulle camere iperbariche dell’Azienda ospedaliera Santobono di Napoli e dell’Azienda ospedaliera Ruggi d’Aragona di Salerno”.