San Gennaro fa il miracolo: il Papa a Napoli

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L’annuncio è di quelli che i napoletani attendono con ansia da mesi: il papa sarà a Napoli il prossimo 21 marzo. Ad annunciarlo l’arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, al termine L’annuncio è di quelli che i napoletani attendono con ansia da mesi: il papa sarà a Napoli il prossimo 21 marzo. Ad annunciarlo l’arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, al termine della solenne Concelebrazione Eucaristica, che ha celebrato la liquefazione prodigiosa del Sangue del Martire San Gennaro. Doppio il miracolo che la città di Napoli ha festeggiato. Il Papa aveva preannunciato la sua visita nel capoluogo campano durante la visita a Caserta e nel giorno di San Gennaro Sepe spiega che papa Francesco atterrerà in una zona periferica della città, magari dove è presente una piazza grande, pranzerà con i carcerati e andrà a incontrare gli ammalati. Infine incontrerà i giovani e il clero nella cattedrale. Il presule ha potuto dare l’annuncio proprio dall’altare del Duomo, ascoltato e applaudito da migliaia di fedeli e non solo napoletani. Perchè il miracolo di San Gennaro, la liquefazione del sangue del patrono della città, era in streaming, in collegamento con i Paesi del Nord America, dell’America Latina, dell’Australia e del Sud Africa. Il sangue del santo si è liquefatto alle ore 10.11 nell’ampolla tenuta in mano dal cardinale, il prodigio è stato salutato dallo sventolio di un fazzoletto bianco. Incontro con le periferie Il miracolo sembra giungere quest’anno sotto la migliore “stella”: quando il cardinale prende tra le mani la teca con le reliquie del Santo, il sangue, infatti, era già liquefatto. Fenomeno che, secondo la tradizione, lascia sperare in bene per il futuro. E in effetti la venuta del Santo Padre a Napoli potrebbe essere la prima, ottima notizia emersa nel segno profetico di San Gennaro. Durante l’omelia da Sepe arrivano vere e proprieincitazioni all’agire: “Desidero rivolgere a tutti i cittadini della diocesi un pressante invito – spiega l’arcivescovo – perché ognuno faccia la sua parte nel ridare vivibilità e dignità a questa terra. Una città su cui pesano le conseguenze di una crisi mondiale che ha reso più precarie le sue già difficili condizioni di vita. A Napoli c’è fame di Dio, di pane e di giustizia, di speranza e di futuro ma anche di lavoro, legalità e progettualità”. Una presa di coscienza che coinvolge l’intera collettività. “La nostra comunità ecclesiale – aggiunge Sepe – ha riconosciuto in questi anni le proprie lacune e inadeguatezze nel difficile compito di formare i fedeli a contribuire alla crescita del nostro tessuto sociale e civile. Sono tuttavia certo che anche i rappresentanti delle istituzioni vorranno concorrere al bene comune, aprendo nuovi spazi alla crescita della cittadinanza e accelerando i tempi per processi non più procrastinabili, dando speranza soprattutto ai nostri giovani con programmi specifici a loro diretti”. Migranti, l’invito all’accoglienza Un invito alla solidarietà e alla progettualità che si è allargato a tutti i bisognosi, ai migranti che arrivano in città e ai nuovi martiri del Cristianesimo sparsi per il pianeta. “Di fronte alle tante tragedie dell’umanità – continua il cardinale – misuriamo con maggiore equilibrio le responsabilità e gli impegni che a noi vengono richiesti come cittadini e come cristiani. C’è un bene comune al quale bisogna rispondere, tanti conflitti che delineano una terza guerra mondiale combattuta a macchia di leopardo”. “Un clima di estrema tensione – dice il prelato – in cui si sta delineando un nuovo ordine internazionale che suscita grande inquietudine per la violenza messa in campo e per il risorgere di forme di crudele fanatismo e fondamentalismo. Napoli non è un’isola e la vastità dei problemi partenopei non deve impedirci di rivolgere uno sguardo più vasto al resto del mondo, per guardare anche meglio e più a fondo in noi stessi”. Presenti, tra gli altri, Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, e Aurelio De Laurentiis, presidente del Calcio Napoli, oltre ai rappresentanti delle istituzioni locali e delle forze dell’ordine. Per la prima volta è stato possibile seguire il miracolo della liquefazione del sangue in diretta streaming sul sito sangennaro.eu. Dal Nord America all’America Latina, dall’Australia al Sud Africa, i fedeli hanno pregato insieme grazie al programma “Gennaro, il sangue di un popolo”.


Gli appuntamenti Le celebrazioni di San Gennaro non si limitano alla sfera religiosa ma toccano i più svariati ambiti, dalla solidarietà alla musica fino alla drammaturgia. Ricco il programma che si conclude alla fine di settembre. Si va a caccia di sorrisi con l’Urban game senza barriere dell’Unitalsi di Napoli sul lungomare Caracciolo (oggi dalle 10) e si prosegue con “Sonorità e colori esotici”, concerto a cura dei gruppi etnici cittadini sul sagrato del duomo (alle 20). Domani è il turno dell’iniziativa “Di corsa per le strade”, gara podistica per le strade di Napoli a cura del Csi con partenza dal duomo (alle 8.30). I vincitori saranno premiati dal cardinale Sepe. E ancora, “Salvi per miracolo” (Donnaregina Vecchia, ore 10.30), rappresentazione teatrale con i Tableaux Vivant di Caravaggio, e “San Gennaro Day” (Sagrato del Duomo, ore 21). Il duomo accoglie, il 23 settembre, una performance dell’orchestra del teatro San Carlo (ore 20.30). Il 27 settembre per la Giornata Mondiale del Turismo visita a prezzo ridotto ai luoghi del Santo patrono: catacombe, Donnaregina, tesoro.