La Scozia dice no alla “devolution”

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A cura di Antonio Arricale La Scozia ha detto no all’indipendenza e la sterlina vola. Nella notte più lunga sfuma la battaglia per staccarsi da Londra e il Regno A cura di Antonio Arricale La Scozia ha detto no all’indipendenza e la sterlina vola. Nella notte più lunga sfuma la battaglia per staccarsi da Londra e il Regno resta Unito, così come sancito oltre 300 anni fa. Poco ha potuto la passione, la campagna fino all’ultimo voto combattuta dagli indipendentisti. Si allontana quella ”occasione della vita” sulla quale il premier di Edimburgo, Alex Salmond, capofila del fronte del Sì, aveva puntato tutto. Insomma, l’unionista Edimburgo sovrasta la nazionalista Glasgow. Di fatto il risultato finale del referendum si poteva ipotizzare da come i cittadini delle due più grandi città scozzesi si ponevano nei confronti del quesito referendario. Con il 55,4% di un affluenza alle urne record, pari all’85%, vincono coloro che vogliono rimanere nella Gran Bretagna. Il Regno della corona resta quindi Unito. Manca poco all’ufficialità, ma di fatto hanno vinto gli “unionisti”. Il premier britannico David Cameron si dice soddisfatto e si è già congratulato con Stirling, il leader della campagna unionista. Alex Salmond, il capo del movimento indipendentista, ha accettato ufficialmente il verdetto referendario. “La Scozia si aspetta che le promesse fatte dal centrale verranno onorate”, ha detto il capo del partito nazionalista scozzese. “Il popolo scozzese non si è lasciato spaventare. La gente di Scozia ha scelto l’unità nella divisione”. Questa sera la regina leggerà un messaggio alla nazione per consolidare formalmente l’unione e ribadire il significato dell’integrità del Regno Unito, nei confronti del mondo. Buon risveglio, dunque, per i mercati del vecchio continente, che festeggiano lo scampato pericolo di una secessione della Scozia dal Regno Unito. Questa eventualità aveva infatti paralizzato i mercati per giorni, proprio a causa dell’effetto domino che la vittoria dei “sì” avrebbe avuto su altre zone “calde”, come la Catalogna. Borse asiatiche Tokyo chiude in forte rialzo Chiusura in rialzo per le borse asiatiche, che sono state galvanizzate dall’IPO record di Alibaba e dalla debolezza dello yen. A rassicurare i mercati anche il venir meno dello spettro secessione della Scozia. La borsa di Tokyo, in particolare, è stata galvanizzata dalla debolezza dello yen, che ha perso circa lo 0,5% sul dollaro, archiviando un calo del 7% da fine luglio. Si tratta della performance peggiore fra le 16 valute monitorare contro dollaro. Ne hanno tratto vantaggio i grandi esportatori, che hanno continuato a correre sul vantaggio competitivo in ambito commerciale. Bene anche la Softbank che continua a salire grazie ai lauti profitti realizzati con il collocamento della partecipata Alibaba. L’indice Nikkei ha terminato in rialzo dell’1,58% a 16321,17 punti, mentre il Topix ha guadagnato l’1,06% a 1331,91 punti. Tra le altre piazze asiatiche, Seul archivia un progresso dello 0,30%, mentre Taiwan si ferma sulla parità. Bene le altre borse che chiuderanno più tardi le rispettive sedute con Hong Kong che avanza dello 0,63%, Singapore dello 0,30%, Shanghai dello 0,38%, Bangkok dello 0,26% Kuala Lumpur dello 0,32% e Jakarta dello 0,69%. Bene anche la borsa indiana +0,22% e il mercato di Sidney +0,45%. Borsa Usa Nuovi record per Wall Strett Wall Street sale e mette a segno nuovi record all’indomani del meeting della Fed, al termine del quale la Banca Centrale Usa ha detto che i tassi di interesse rimarranno bassi per un periodo considerevole di tempo. E l’azionario ne beneficia, attirando cash dagli investitori istituzionali. Chiusura quindi in territorio positivo, con il Dow Jones e lo S&P 500 ai nuovi record. Il Dow Jones sale dello 0,64% a 17.266,51 punti, il Nasdaq avanza dello 0,68% a 4.593,43 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,5% a 2.011,5 punti. La Fed si è impegnata a tenere i tassi vicino a zero “per un tempo considerevole”, un linguaggio che ha spronato i buy sui mercati e su altri asset rischiosi. La banca centrale ha inoltre indicato potrebbe aumentare il costo del denaro in maniera più rapida di quando precedentemente previsto una volta che inizierà ad alzare i tassi, parole che hanno spinto al rialzo il dollaro. “Il linguaggio utilizzato rispetto all’attività economica è pressoché identico a quello del comunicato di luglio”, ha detto Evan Lucas, market strategist per IG Markets. Tuttavia la Fed ha detto che aumenterà i tassi più rapidamente di quanto previsto prima: i tassi adesso sono previsti intorno all’1,375% entro la fine del 2015 mentre precedentemente erano stimati a 1,125%. La numero uno della Fed, Janet Yellen, oggi dovrebbe parlare ad un evento a Washington, mentre il presidente della Fed di Dallas, Richard Fisher, parlerà nel corso di un altro evento. Dopo la chiusura, grande attesa per Alibaba, che lancerà la più grande Ipo della storia. Il gruppo cinese dell’e-commerce quoterà le sue azioni sul Nasdaq tra i 66 e 68 dollari, il che significa che la quotazione dovrebbe valere sui 31,8 miliardi di dollari. Sul fronte macro, le richieste di sussidi alla disoccupazione negli Stati Uniti sono calate la scorsa settimana di 36.000 unità a quota 280.000. Il dato e’ migliore delle attese degli analisti. Le costruzioni di case negli Stati Uniti in agosto sono scese del 14,4% a un tasso annualizzato di 956.000 unità. Si tratta del calo maggiore dall’aprile 2013. Il dato è sotto le attese degli analisti che scommettevano su un calo del 5,2%. Alle 16 italiane è atteso invece il Philly Fed business index Sul valutario l’euro in lieve rialzo a $1,2859. I contratti sull’oro con scadenza dicembre 2014, sono in calo dello 0,38% a quota 1.218,90. Il metallo prezioso ha toccato minimi di 8 mesi e mezzo sui timori di un rialzo dei tassi. Europa Borse al rialzo dopo il no scozzese Tutte positive le Borse europee che accolgono con un sospiro di sollievo l’esito del referendum sull’indipendenza scozzese. Il no alla separazione dal Regno Unito mette fine a una fase di incertezza che aveva frenato anche i mercati azionari: se Londra, su cui sono puntati tutti gli occhi degli investitori, segna un +0,75%, gli altri indici principali guadagnano circa mezzo punto percentuale. Brillante Madrid (+1,4%). A Milano il Ftse Mib segna +0,6%, guidato da Atlantia (+1,8%) e Azimut (+1,7%). In evidenza anche alcuni industriali come Pirelli (+1,4%) e Fiat (+1,1%). Mentre Telecom accoglie con un +1,2% l’ingresso di Vivendi quale nuovo socio industriale di riferimento con una quota intorno al 6%. Bene i bancari, in discesa StMicroelectronics (-1,2%) Sul mercato valutario, euro viaggia sulla soglia degli 1,29 contro dollaro: il cambio segna 1,2901 da 1,2921 di ieri sera. Moneta giapponese in indebolimento: cross euro/yen a 140,75 (140,43 ieri), dollaro/yen a 109,11 (108/,68). Stabile il petrolio: il future ottobre del Wti cede lo 0,03% a 93,04 dollari al barile. Italia Piazza Affari ha chiuso poco mossa ieri La notizia di giornata, a Milano, ha riguardato la Bce che ha assegnato a 255 banche dell’Eurozona 82,6 miliardi di euro nel primo round di Tltro, il prestito a quattro anni allo 0,15%. Alle banche italiane sono finiti 23 miliardi, il 28% dei prestiti totali. Tra i titoli del comparto bancario gli acquisti hanno premiato Popolare di Milano (+2,21% a 0,645 euro), Mediobanca (+0,92% a 7,075 euro), Ubi Banca (+0,22% a 6,585 euro). Bene anche Unicredit (+1,10% a 6,415 euro) e Intesa SanPaolo (+0,24% a 2,466 euro), che nella prima asta Tltro della Bce hanno ricevuto rispettivamente 7,75 e 4 miliardi di euro. Le vendite hanno invece prevalso su Montepaschi (-2,04% a 1,055 euro) e Popolare dell’Emilia Romagna (-3,53% a 6,285 euro). Brillante STMicroelectronics (+2,96% a 6,425 euro) dopo le parole del Cfo Carlo Ferro che ha confermato le previsioni per il terzo trimestre presentate lo sco rso luglio. Male invece la galassia del Lingotto: CNH Industrial ha lasciato sul parterre il 2,31% a 6,13 euro, mentre Fiat ha mostrato una contrazione dell’1,58% a 7,775 euro. Eni ha messo a segno un’altra scoperta e ha chiuso la seduta con un rialzo dello 0,15% a 19 euro. Ancora tonica Finmeccanica (+1,24% a 7,755 euro) dopo che due giorni fa l’Ad Moretti ha svelato i pretendenti per il suo polo trasporti.


I dati macro attesi oggi Venerdì 19 settembre 2014 Inizio riunione G20; 06:30 GIA Indice di attività composito lug; 07:00 GIA Indice anticipatore (finale) lug; 08:00 GER Indice prezzi alla produzione ago; 14:30 EUR Bilancia partite correnti lug; 16:00 USA Indice anticipatore (Conference Board) ago.