Ambasciatore della Romania a mostra su Grande Guerra e Unificazione

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In foto George Bologan, ambasciatore della Romania in Italia

La grande guerra, per qualcuno non e’ giusto definirla così ma e’ ben più di qualcosa di grande: e’ l’epopea di un secolo nel quale tutto in mondo ridisegna i propri destini partendo da ciò che gli imperi avevano lasciato e arrivando alla ridefinizione dei confini, secondo un nuovo concetto di nazione che e’ quello che e’ giunto fino a noi disegnando la geografia moderna. In tale contesto due realtà si scontrano : il numero incredibile e assurdo di morti e la storia di ciò che i popoli hanno saputo realizzare per il riscatto del proprio Paese, partendo dal Risorgimento. L’Italia era all’apice della propria potenza; una nazione povera ma unita negli intenti, la cui espansione fu frenata solo dalle false promesse degli alleati, che diedero ampio sfogo e giustificazione popolare al nazionalismo post bellico. Ce ne sarebbe da dire e da parlare perché come ogni grossa epopea sulla Terra, orrore e romanticismo si danno il braccetto in una ampia saga di eventi e contraddizioni. Si e’ sempre detto che della Grande Guerra poco si sa , e poco se ne vuole sapere, e da cio’ nasce una ignoranza diffusa che solo ora si sta cercando di diradare come una nebbia fastidiosa. Una nebbia dalla quale nacque l’unificazione e la disgregazione di popoli come quello rumeno : l’ambasciatore di Romania in Italia, George Bologan, ha partecipato martedì 2 ottobre 2018 all’inaugurazione della mostra “La Grande Guerra e l’Unificazione Romena”, presso le sale monumentali del Museo Centrale del Risorgimento – Complesso del Vittoriano. La mostra è stata realizzata dall’Accademia di Romania in Roma, in partenariato con l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, il Museo Nazionale di Storia di Romania e il Museo Centrale del Risorgimento a Roma, con il patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia e fa parte delle iniziative dedicate alla celebrazione del Centenario della Grande Unione. La Grande Unione del 1 Dicembre 1918, ha affermato l’ambasciatore Bologan, è stato il risultato dello spirito di sacrificio dei soldati romeni e della lungimiranza della famiglia reale e dei politici dell’epoca, che hanno dato prova di eroismo e amore per la patria nelle decisioni prese sia sul campo di battaglia che nelle iniziative politiche e diplomatiche che hanno portato alla realizzazione e al riconoscimento dell’unità nazionale a livello internazionale.
Per sottolineare l’importanza della Grande Unione nella storia del Paese, nella chiusura del suo intervento il capo della missione diplomatica ha ricordato le parole dello storico romeno Florin Constantiniu: “La Grande Unione fu e rimarrà la pagina sublime della storia romena. La sua grandezza sta nel fatto che il compimento dell’unità nazionale non è opera di un uomo politico, né di un governo, né di un partito; è l’azione storica dell’intera nazione romena, realizzata con lo slancio che sbucò con forza dal profondo della consapevolezza dell’unità della nazione, uno slancio controllato dai politici, per dirigerlo con notevole intelligenza politica verso lo scopo desiderato.”
All’inaugurazione della mostra sono intervenuti il Direttore dell’Accademia di Romania in Roma, prof.. Rudolf Dinu, il presidente del Comitato scientifico dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, prof. Giuseppe Monsagrati e il professore dr. Francesco Guida, direttore del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Roma Tre e membro del comitato organizzativo della mostra. Hanno partecipato anche rappresentanti delle autorità locali, delle istituzioni organizzatrici e del mondo diplomatico di Roma e Napoli, membri della comunità romena, studenti e rappresentanti mass-media.
La mostra contiene un itinerario foto- della partecipazione della Romania nella prima conflagrazione mondiale, tra1916-1918, che ha portato all’unificazione del paese, una suggestiva selezione di oggetti storici (bandiere di battaglia; uniformi da campagna della famiglia reale e costumi da cerimonia di alcune delle personalità eminenti del tempo, soldati, diplomatici e intellettuali; decorazioni e brevetti, ecc.) e di repliche delle uniformi dell’Armata Romena, testimonianze di queste „trasformazioni fondamentali della Romania, avvenute un secolo fa, i cui effetti sono visibili fino ad oggi” . Tra gli organizzatori l’:Istituto Culturale Romeno di Bucarest tramite l’Accademia di Romania in Roma e l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, il Museo Nazionale di Storia di Romania di Bucarest, il Museo Centrale del Risorgimento a Roma, il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Roma Tre e l’Ambasciata di Romania nella Repubblica Italiana.