Scavi di Ercolano, gare per la manutenzione di sei domus e dell’antica spiaggia

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In foto una veduta degli Scavi di Ercolano (Napoli)

Un contratto di manutenzione ordinaria dei resti archeologici per tre anni (2018-2020) grazie alla quale il Parco archeologico di Ercolano si pone all’avanguardia in Italia mettendo in pratica un processo di manutenzione programmata completo. Dallo scorso giugno nel sito seppellito dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e scoperto dagli scavi dei Borbone è stato avviato un cantiere di manutenzione straordinaria le cui attività si integrano con quelle ordinarie. Un secondo intervento di manutenzione straordinaria, già programmato e finanziato per il 2019/2020, concluderà questo primo Ciclo di manutenzione programmata. I lavori saranno diretti dal personale interno del Parco, tra i quali nuovi funzionari statali e i membri della Segreteria tecnica. L’area archeologica è anche interessata da alcuni importanti interventi di restauro di strutture e apparati decorativi. Il cantiere della Casa del Bicentenario è già in fase avanzata; sono in fase di attuazione le gare per l’area dell’Antica Spiaggia, per la progettazione del consolidamento e della sistemazione idrologica della Villa dei Papiri, infine il restauro di sei tra le più importanti domus di Ercolano. “Tanto la Casa del Bicentenario, quanto le sei domus che saranno restaurate – spiega il direttore del sito, Francesco Sirano – sono chiuse dagli anni ’80 del secolo scorso. Le case del Colonnato Tuscanico, dell’Atrio a Mosaico, la Casa a Graticcio, la casa del Mobilio carbonizzato, solo per citare le più note, rappresentano pietre miliari non solo per Ercolano, ma per la storia dell’architettura romana. Basti pensare che sino alla scoperta della casa a graticcio, questa particolare tecnica edilizia basata sul risparmio di materiale pietroso e sull’uso del legno si riteneva tipica del Medio Evo e invenzione dei paesi del Nord Europa”. L’insieme di questi progetti vale circa 20 milioni di euro, risorse arrivate in parte da finanziamenti ordinari ricevuti dalla ex Soprintendenza Pompei, in parte da fondi Cipe. A questi fondi si aggiungono quelli del bilancio ordinario del Parco per il 2019, approvato secondo norma il 31 ottobre scorso, con i quali saranno portati avanti interventi di manutenzione straordinaria e di valorizzazione delle strutture e dei servizi della sicurezza e dell’accoglienza nel sito. “Una delle sfide del Parco- aggiunge Sirano – è quella di riuscire a creare le condizioni affinché la manutenzione ordinaria a partire dal secondo ciclo, 2021-2023 possa essere garantita dai proventi raccolti direttamente dall’istituto e inseriti sul Bilancio ordinario di previsione”. Il Parco ha attivato come centrale di Committenza Invitalia le gare per l’Antica Spiaggia e il progetto per le sei domus.