Incidenti sul lavoro, 834 vittime nel 2018: +8,5%

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Sono l’8,5% in più le vittime per infortuni sul lavoro nei primi nove mesi del 2018 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sono quindi 65 i morti in più rispetto ai 769 denunciati nel 2017 tra gennaio e settembre. Solo a settembre, le morti segnalate sono state 68, ovvero 9 in più rispetto alle 59 dello stesso mese del 2017 e gli incrementi maggiori si sono registrati nelle regioni Lombardia (da 8 a 12), Emilia Romagna (da 4 a 7), Lazio (da 4 a 7) e Campania (da 4 a 6). È quanto emerge dai dati aggiornati forniti dall’Anmil (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro), in seguito alla morte di quattro persone avvenuta la notte scorsa nel crotonese per una frana durante l’esecuzione di alcuni lavori di collegamento alla rete fognaria. “Lo scorso mese quando l’Inail ha diffuso, attraverso gli Open data, l’ultimo aggiornamento infortunistico relativo ai primi otto mesi (gennaio-agosto) del 2018 – spiega il presidente Franco Bettoni – avevamo messo in preventivo un incremento delle vittime del lavoro consapevoli delle conseguenze dei due grandi tragici eventi verificatisi proprio nel mese di agosto: il drammatico crollo del ponte Morandi a Genova e la strage di lavoratori extracomunitari in due gravissimi incidenti stradali verificatisi in Puglia, vittime innocenti della pratica infame del caporalato. Ed infatti – sottolinea Bettoni – nei primi otto mesi del 2018 rispetto allo stesso periodo del 2017, c’era stato un aumento degli infortuni mortali del 4,5% che ha riguardato sia lavoratori nell’esercizio dell’attività (+1,4%) che, soprattutto, in itinere (+12,6%)”. “Quello che invece non ci aspettavamo – prosegue il Presidente dell’Anmil – era che la crescita risultasse ulteriormente accentuata nel bilancio del successivo mese di settembre. Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nei primi nove mesi di quest’anno, infatti, hanno fatto registrare un saldo ancora più pesante e pari a +8,5: le vittime sono risultate 834, vale a dire 65 in più rispetto alle 769 denunciate nel 2017 tra gennaio e settembre. In concreto, nel solo mese di settembre, le morti segnalate sono state 68, ovvero 9 in più rispetto alle 59 dello stesso mese del 2017. Dunque un risultato che – conclude il presidente – ci preoccupa e che, dopo l’impennata di agosto, giunge del tutto inatteso”.