Pericle d’oro a Salvatore: Ora cambierò il Ceinge

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Rappresentano il Sud del mondo ma lo zenith della ricerca. La terna dei vincitori della sesta edizione del “Pericles International Prize”, trentennale sezione scientifica del “Pericle Rappresentano il Sud del mondo ma lo zenith della ricerca. La terna dei vincitori della sesta edizione del “Pericles International Prize”, trentennale sezione scientifica del “Pericle d’oro”, esprime il meglio che la cultura mediterranea abbia prodotto negli ultimi decenni a livello mondiale in genetica, biochimica e urologia. Istituito dall’Alkmeon International Accademy, il premio ideato dallo scienziato Giuseppe Nisticò, già governatore della Regione Calabria ed attualmente direttore dell’European Brain Research Institute – Fondazione Rita Levi Montalcini, in collaborazione con il Comune calabrese di Torre di Ruggiero dove si è tenuta la cerimonia di premiazione, è andata quest’anno al genetista israeliano Aaron Ciechanover, al biochimico napoletano Franco Salvatore, presidente del Ceinge, e al chirurgo lucano Michele Gallucci, direttore dell’Unità di Urologia dell’Istituto Nazionale dei Tumori Regina Elena di Roma. Tre nomi illustri che si aggiungono ad un albo d’oro pieno di premi Nobel da Renato Dulbecco a John Eccles, da Rita Levi Montalcini a John Vane. Nelle motivazioni del Premio spiccano emergono due menzioni speciali. Innanzitutto quella a Ciechanover, che, oltre ad essere stato autore di fondamentali scoperte sulla morte cellulare dei neuroni e sulla malattia di Alzheimer, che gli sono valse il Premio Nobel per la Chimica nel 2004, è anche un grande ambasciatore della pace grazie al suo impegno per la formazione e il progresso scientifico nei diversi Paesi del Mediterraneo. E poi quella alla storia di successo scientifico e manageriale di Salvatore, fondatore di uno dei più importanti centri di ricerca al mondo sulle malattie genetiche. Una storia partita quando le biotecnologie parevano ancora fantascienza, nel lontano 1984, con un piccolo laboratorio in seno all’ateneo federiciano e divenuto oggi una società consortile senza fini di lucro con oltre 20 gruppi di ricerca, 250 ricercatori e un incubatore di imprese. “Ricevere un premio conferito negli anni ad un lungo elenco di Premi Nobel è un motivo di grande orgoglio – commenta lo scienziato partenopeo – ed è un premio che va soprattutto ai tantissimi ricercatori che lavorano al Ceinge ”. Ed è un lavoro che già guarda al futuro quello di Salvatore per il Ceinge. Già in cantiere quattro grandi novità per la realizzazione di ulteriori infrastrutture che consentiranno il potenziamento tecnologico e quindi la fruibilità del Centro: la Piattaforma di longevità in buona salute, la Piattaforma di Buone Pratiche Mediche, la Risonanza Magnetica per piccoli animali e la Piattaforma per lo studio dei problemi dell’infanzia.