Castelnuovo di Conza, Gallo Matese, Santomenna, Cairano, Castelvetere in Val Fortore, Conza della Campania. Sono i 6 borghi della Campania che rischiano di scomparire, vittime di uno spopolamento determinato dalla nuova emigrazione economica che sta interessando l’Italia. Questi 6 Comuni sono stati inseriti da fondazione Migrantes nella classifica dei primi 50 centri italiani da cui provengono i cittadini iscritti all’AIRE, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero. Si tratta di 6 Comuni molto piccoli che, nella maggioranza dei casi, non superano i mille abitanti, come certificato nei dati Istat 2016. Prendiamo il caso di Castelnuovo di Conza, piccolo centro dell’entroterra salernitano, poco distante dal confine con la Basilicata, dove risiedono 598 abitanti. Il dato Istat in questo caso include anche tante persone che a Castelnuovo hanno mantenuto la residenza ma lavorano all’estero. Infatti, alle ultime elezioni politiche del 2018, solo meta’ della popolazione si e’ recata alle urne: appena 297 votanti in un territorio di 14 chilometri quadrati. Il rapporto della fondazione Migrantes dice che a Castelnuovo di Conza e’ emigrata negli anni il 462,7% della popolazione attuale. Al 2018, infatti, 2767 italiani emigrati all’estero ed iscritti all’Aire sono partiti da Castelnuovo per cercare fortuna altrove. Un altro borgo storico che rischia di sparire e’ quello di Santomenna, sempre in provincia di Salerno: 445 residenti (232 al voto nel 2018) e 1028 emigranti, il 231% della popolazione. Situazione simile a Gallo Matese, 537 anime e 284 votanti alle politiche, in provincia di Caserta: i migranti partiti all’estero sono stati negli anni il 232% della popolazione attuale, 1249 persone. All’estero ci sono poi 548 cittadini italiani provenienti da Cairano, 315 residenti in provincia di Avellino e 174% di popolazione che ha lasciato l’Italia. Chiudono la classifica Castelvetere in Val Fortore (Benevento) con 1857 partenze su 1168 residenti (il 159%) e Conza della Campania (Avellino), 1809 cittadini all’estero su una popolazione di 1331 persone, un’incidenza del 135,9%.
Anche alcuni Comuni piu’ grandi rischiano di perdere la loro popolazione a causa dell’emigrazione: il caso piu’ eclatante e’ quello di Padula, che al terzo posto nella graduatoria dei Comuni di provenienza dei cittadini campani trasferitisi all’estero, preceduto solo da Napoli e Salerno. A cavallo tra l’Ottocento e il Novecento la popolazione di questo centro in provincia di Salerno si dimezzo’ letteralmente in cerca di un futuro nelle Americhe. Oggi ci sono 4513 cittadini di Padula iscritti all’Aire, un’incidenza dell’83,8% della popolazione residente (5384 secondo l’Istat). Come riposta l’AISE, Archivio Storico dell’Emigrazione Italiana, dall’esodo di fine Ottocento, gli abitanti di Padula si sono trasferiti soprattutto in Centro e Sud America, a Cuba, ad esempio, dove per lungo tempo e’ esistita una vera e propria comunita’ di orefici ambulanti, ma anche negli Stati Uniti, luogo dove e’ cresciuto Joe Petrosino, poliziotto italoamericano nato a Padula che fu ucciso dalla mafia a New York.