Cambi, l’attenzione è puntata sul franco svizzero

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A cura di Antonio Arricale L’attenzione degli investitori è puntata sul franco svizzero, che ha quasi raggiunto il livello di peg fissato dalla SNB (Swiss National Bank). Come si sa, a fine 2011, A cura di Antonio Arricale L’attenzione degli investitori è puntata sul franco svizzero, che ha quasi raggiunto il livello di peg fissato dalla SNB (Swiss National Bank). Come si sa, a fine 2011, la SNB ha deciso di fissare un livello minimo di cambio tra euro e franco svizzero sotto il quale desiderava non vedere la quotazione, questo al fine di evitare rafforzamenti della divisa elvetica giudicati troppo pericolosi per le pressioni inflazionistiche, che avrebbero potuto girare in deflazione, in un Paese che mantiene circa il 60% di rapporti commerciali con l’area euro (questo il motivo per cui il peg è stato indicato contro euro e non contro dollaro). Nelle scorse giornate e ieri in particolare è stato registrato un rafforzamento del franco che, unito all’indebolimento di breve periodo dell’euro (primo fra tutti, EurUsd), ha portato a raggiungere livelli che non si vedevano dalla fine del dicembre 2012, con un minimo in area 1.2060 che ha fatto scattare degli acquisti da parte di quelli che vengono definiti “official names” come a dare un warning al mercato. Non escludiamo di poter assistere a discese ulteriori del rapporto EurChf, fermatosi sui minimi di ieri anche grazie ad un rimbalzo dell’EurUsd causato da alcuni rumors provenienti dalla Banca Centrale Europea, secondo i quali l’azione da parte della BCE dipenderà dall’outcome relativo all’inflazione che ci verrà comunicato oggi alle 11. Questa mattina, ore 9.55, verranno rilasciati i dati sulla disoccupazione tedesca, in attesa a 6.7% con una perdita di posti di lavoro pari a 5.000 unità, un dato seguito dalla fiducia dei consumatori europei (che non dovrebbe comunque muovere il mercato) per poi approdare alla comunicazione dell’inflazione tedesca, il giorno prima della comunicazione di quella dell’intera area euro. In caso di dati inferiori alle attese (0.8%) è possibile che il mercato cominci a prezzare la possibilità di assistere ad una pubblicazioni inferiore alle attese anche domani, andando a pesare sulla divisa europea, scenario che si vedrebbe girato nel momento in cui i dati dovessero essere positivi. Attenzione dunque alle ore 14. Dopo trenta minuti verrà rilasciato il Pil Usa (in attesa a 3.9%) che dopo la sorpresa del 4% pubblicato l’ultima volta potrebbe rappresentare un market mover per il dollaro americano che potrebbe riprendersi dalla pausa durate due giorni e ricominciare a muoversi all’unisono contro le major. Borse asiatiche Borsa di Tokyo debole, in attesa dei dati su occupazione e inflazione Nikkei 225 in calo di circa mezzo punto percentuale questa mattina a quota 15459,86. Dopo il rallentamento a cui abbiamo assistito nell’ultima settimana l’indice giapponese appare orientato a correggere in maniera più approfondita il rialzo dai minimi dell’8 agosto. La chiusura odierna al di sotto dei 15500 punti sembra ribadire tale ipotesi, spianando la strada ad un primo test a quota 15300 preludio al ritorno in area 15000. La violazione di questo importante sostegno, dove troviamo la media mobile a 200 giorni, aumenterebbe il rischio di assistere ad approfondimenti che potrebbero portare alla violazione anche dei minimi di agosto a 14750 punti. Per non compromettere quanto di buono fatto nelle ultime settimane il Nikkei dovrà cercare di mantenersi al di sopra dei 15300 punti almeno (38,2% di ritracciamento del suddetto rialzo) per poi risalire progressivamente verso quota 15650/15700. Solo il superamento di tale area renderebbe tuttavia possibile la ripresa del trend rialzista di lungo corso proiettando obiettivi fin sopra 16000 punti. In calo il Topix che ha terminato la seduta a 1280,74 punti (-0,40%). Sul versante macroeconomico il Ministero delle Finanze giapponese ha annunciato di aver collocato 2469,5 mld yen in titoli a 2 anni. Il rendimento del JGB è salito allo 0,069% dallo 0,066%. Le richieste hanno superato il quantitativo offerto di 5,88 volte, contro le 5,94 dell’asta del 29 luglio.Sul listino giapponese è dunque prevalsa la cautela con gli investitori riluttanti ad assumere posizioni in attesa di nuove conferme dall’economia (domani verranno pubblicati i dati su inflazione e occupazione). Le vendite hanno colpito il settore dell’acciaio con Nippon Steel & Sumitomo Metal in calo dell’1,9%, Nissihin Steel del 3,46% e JFE Holdings delll’1,4%. Nel comparto automotive, Toyota ha registrato una perdita dello 0,7%, Yamaha del 2,50% e Honda dello 0,2%. In calo anche i titoli delle società che producono macchine industriali: Komatsu ha lasciato sul campo lo 0,3% e Fanuc l’1%. In controtendenza rispetto all’indice Furukawa che ha guadagnato il 4,76%. Deboli le altre principali piazze asiatiche: Seoul guadagna lo 0,04%, mentre perde ancora terreno la borsa di Hong Kong con l’Hang Sen g che segna un -0,60%. Moderato ribasso per la borsa di Shanghai (-0,30%). Borsa Usa Wall Street ha chiuso poco mossa, forti acquisti su Express e Michaels. Giù Smith & Wesson A New York i principali indici ieri hanno chiuso la seduta poco mossi. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,09%, l’S&P500 lo 0,01% mentre il listino tecnologico Nasdaq Composite ha lasciato sul terreno lo 0,02%. In assenza di indicazioni macroeconomiche gli investitori si sono concentrati sulle notizie societarie. Tiffany +0,98%. Il gruppo del lusso ha rivisto al rialzo le stime di utile per il 2014. Il secondo trimestre si è chiuso con ricavi e profitti in crescita rispettivamente del 7% e del 16%. I dati sono superiori alle attese. La società ora stima per l’intero esercizio un utile per azione di 4,20-4,30 dollari. Express +12,71%. La catena di negozi di abbigliamento ha chiuso il secondo trimestre con un utile di 0,08 dollari per azione. Il dato è superiore alla guidance. I ricavi sono calati meno delle attese a 481,4 milioni (-1,8%). United Technologies -0,55%. Il gruppo industriale ha annunciato l’intenzione di aumentare il programma di acquisto di azioni proprie a 1,35 miliardi di dollari. Smith & Wesson -13,63%. Il produttore di armi da fuoco ha pubblicato una trimestrale deludente e fornito un outlook nettamente inferiore alle attese. Il primo trimestre dell’esercizio fiscale 2015 si è chiuso con un utile di 14,6 milioni di dollari (0,26 dollari per azione), in calo rispetto ai 26,5 milioni dello stesso periodo di un anno prima. I ricavi sono diminuiti a 131,9 milioni da 171 milioni. Gli analisti avevano previsto un Eps di 0,25 dollari su ricavi per 134 milioni. Per il secondo trimestre la società stima un Eps di 0,04-0,08 dollari (consensus 0,28 dollari) mentre per l’intero esercizio l’utile per azione è atteso a 0,89-0,94 dollari (consensus 1,37 dollari). Google -0,87%. Il motore di ricerca ha annunciato l’acquisto di Zync Render, società dei servizi “cloud” specializzata negli effetti speciali. Non sono stati resi noti i termini finanziari dell’operazione. Facebook -1,76%. Janney Montgomery Scott ha tagliato il rating sul titolo del social network a neutral da buy. Michaels +9,25%. Il rivenditore di articoli per l’arte ha chiuso il primo trimestre con risultati superiori alle attese ed ha fornito un outlook convincente. Nel periodo terminato il 2 agosto la società ha realizzato un utile per azione adjusted di 0,15 do llari su ricavi per 948 milioni. Gli analisti avevano previsto un Eps di 0,08 dollari su ricavi per 943 milioni. Per l’intero esercizio l’utile per azione è visto tra 1,38 e 1,42 dollari, al di sopra della cifra indicata dal consensus (1,35 dollari). Yahoo +1,03%. La partecipata cinese Alibaba nel primo trimestre fiscale ha triplicato i profitti. Europa Borse europee negative, bene Essilor. Forti vendite su Gemalto Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in ribasso. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,3%, il Cac40 di Parigi lo 0,16%, il Ftse100 di Londra lo 0,11% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,09%. Gemalto -6%. Il gruppo della sicurezza digitale ha chiuso il primo semestre con ricavi stabili e utili in calo. Il giro d’affari si è attestato a 1,13 miliardi di euro, poco sotto il consensus (1,14 miliardi) mentre i profitti sono diminuiti a 95,4 milioni da 105 milioni di un anno prima. Gli analisti avevano previsto un utile di 108 milioni. Per il secondo semestre la società stima un incremento a doppia cifra del risultato operativo e un aumento dei ricavi a cambi costanti. Essilor +5%. Il produttore di lenti da vista ha alzato le stime di ricavi per il 2014. Nel primo semestre il giro d’affari è aumentato del 7,9% a 2,780 miliardi di euro, poco sopra il consensus (2,747 miliardi). L’utile netto ha registrato un incremento del 3,5% a 325 milioni. Gli analisti avevano previsto 302,6 milioni. Per l’intero esercizio la società si attende una crescita del giro d’affari (escluso l’effetto cambi) superiore al 13% contro il +10-12% previsto in precedenza. Pernod Ricard +0,6%. Il gruppo delle bevande alcoliche ha annunciato i risultati dell’esercizio 2013/2014. L’utile netto è calato del 13% a 1,02 miliardi di euro (consensus 1,2 miliardi) mentre i ricavi sono diminuiti del 7% a 7,95 miliardi (consensus 8,07 miliardi). Alcatel-Lucent +1%. Bernstein ha alzato il rating sul titolo del gruppo delle infrastrutture per telecomunicazioni a outperform. Bouygues -1,2%. Il gruppo attivo nelle costruzioni, nelle telecom e nei media ha abbassato le previsioni di ricavi per l’intero esercizio. Nel primo semestre l’utile operativo adjusted è calato del 61,4% a 134 milioni. Telefonica +0,3%. Il board del gruppo spagnolo ha deciso di migliorare la parte cash dell’offerta a Vivendi (-0,3%) per la controllata brasiliana GVT da 4 a 4,66 miliardi di euro. Il corrispettivo totale dell’offerta, che prevede anche il conferimento del 12% del capitale di Telefonica Brasil e u n’opzione di acquisto sull’8,3% di Telecom Italia, sale quindi a 7,45 miliardi di euro. Italia Borsa italiana in rosso, Ftse Mib -0,86%. Bancari in calo, Telecom limita i danni dopo botta e risposta con Telefonica su GVT Il Ftse Mib segna -0,86%, il Ftse Italia All-Share -0,80%, il Ftse Italia Mid Cap -0,34%, il Ftse Italia Star -0,33%. Mercati azionari europei deboli dopo le dichiarazioni del ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, secondo cui l’intervento di Mario Draghi a Jackson Hole, dove il presidente della BCE è sembrato a molti aprire a una flessibilità delle politiche di bilancio, è stato male interpretato. Ieri sera l’S&P 500 ha terminato a +0,01%, il Nasdaq Composite a -0,02%, il Dow Jones Industrial a +0,09%. I future sui principali indici USA al momento sono in ribasso dello 0,1%. A Tokyo il Nikkei 225 ha chiuso a -0,48%, mentre a Hong Kong l’Hang Seng segna al momento -0,7% circa. Bancari deboli a Milano in attesa dell’importante asta di BTP decennali in programma alle 11:10. Il titolo di riferimento del debito pubblico italiano al momento conferma i recenti progressi, con rendimento che si attesta al 2,37% e spread a 147 bp. In flessione troviamo UBI Banca (-2,3%), Banco Popolare (-1,5%), Intesa Sanpaolo (-1,5%). In controtendenza BP Milano (+0,7%), quest’ultima in netto progresso anche ieri su indiscrezioni riguardo a modifiche alla governance. In calo Telecom Italia (-0,5%) dopo che il cda ieri ha varato l’offerta a Vivendi per GVT, offerta che valorizza l’operatore telefonico fis so brasiliano 7 miliardi di euro, da corrispondere per il 24% cash e per il 76% circa in azioni (15% della newco Tim Brasil/GVT e 20% di Telecom Italia). Telefonica, che è al contempo azionista di riferimento e concorrente di Telecom Italia in Brasile, ha rilanciato, decidendo di migliorare la parte cash dell’offerta precedentemente presentata a Vivendi per GVT da 4 a 4,66 miliardi di euro. Il corrispettivo totale dell’offerta, che prevede anche il conferimento del 12% del capitale di Telefonica Brasil e un’opzione di acquisto sull’8,3% di Telecom Italia, sale quindi a 7,45 miliardi di euro. Fermento nel settore lusso con Yoox (-2,2%), che corregge leggermente dopo il rally di ieri in scia ai rumors di interesse di eBay per Asos. Salgono Tod’s (+0,1%), Moleskine (+1,4%) e Salvatore Ferragamo (+0,9%) che oggi pubblicherà i dati del primo semestre. Ottimo avvio di seduta per Brunello Cucinelli (+3,3%) che ieri pomeriggio a mercato chiuso ha comunicato i dati del primo semestre 2014: il periodo si è chiuso con ricavi netti a 175,8 milioni di euro in crescita dell’11,6% a/a e utile netto a 15,6 milioni di euro (+17,8%).


I dati macro attesi oggi Giovedì 28 agosto 2014 09:00 SPA Inflazione (prelim.) ago; 09:00 SPA PIL T2 (finale); 09:55 GER Tasso di disoccupazione lug; 09:55 GER Variazione n° disoccupati lug; 10:00 EUR M3 dest. lug; 10:00 ITA Vendite al dettaglio giu; 11:00 EUR Indici fiducia ago; 11:00 ITA Indice fiducia imprese ago; 12:00 GB Indice CBI vendite al dettaglio ago; 14:00 GER Inflazione (prelim.) ago; 14:30 USA PIL (2a stima) T2; 14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione; 16:00 USA indice Pending Home Sales (mercato immobiliare) lug.