Confindustria, Boccia precisa: Dalla Lega mi aspetto coerenza sulle imprese

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in foto Vincenzo Boccia, presidente Confindustria
Confindustria non è diventata leghista. Dopo le polemiche sulla presunta apertura del presidente Vincenzo Boccia alla Lega, lo stesso Boccia – interpellato da Askanews – fornisce l’interpretazione corretta della sue parole. “A Vicenza abbiamo detto che noi non distinguiamo i diversi colori all’interno del governo: i provvedimenti che vengono adottati sono addebitabili a tutto il governo. Il governo, infatti, è uno e si assume la responsabilità di quello che fa. Se fa provvedimenti punitivi verso le imprese, come il decreto dignità o la class action, o se nella legge di bilancio dovesse mancare un secondo pilastro su competitività delle imprese e maggiore occupazione e se i requisiti e le condizioni per il reddito di cittadinanza diventassero disincentivi per il lavoro e l’occupazione, la responsabilità sarebbe di tutti. Perciò la Lega deve far comprendere chiaramente qual è la linea. Non si può essere pro imprese sui territori e contro a livello nazionale. In questo senso le nostre aspettative sono elevate, anche data l’interlocuzione che i nostri hanno con i governatori leghisti a livello locale”. Sulla manovra “la nostra linea è più lavoro, più crescita e meno debito. In questo senso aspettiamo di vedere la composizione della legge di bilancio. La nostra attesa è che le risorse siano impiegate per lavoro e investimenti e non esclusivamente su misure di tipo assistenziale. È evidente che tutto ciò deve avvenire nel rispetto dei principi costituzionali giustamente richiamati dal Presidente della Repubblica”.