Acqua Bene Comune annuncia un piano di assunzioni

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In foto Sergio D'Angelo

Bilanci in positivo, tariffe tra le più basse d’Italia, aumento dei controlli, efficientamento della rete idrica, investimenti sul welfare aziendale. Questi i risultati rivendicati da Sergio D’Angelo, commissario straordinario di Acqua bene comune, l’azienda totalmente partecipata dal Comune di Napoli che gestisce il servizio idrico integrato in città. D’Angelo, ex assessore di una Giunta della prima consiliatura de Magistris, rende conto del lavoro svolto dal momento del suo insediamento, a fine agosto del 2017, reso possibile “grazie a una straordinaria collaborazione con l’amministrazione e con il Consiglio”. I bilanci di esercizio, in attivo già dal 2003, fanno segnare un +655 mila euro nel 2015 e un +3,2 milioni nel 2016, con un trend confermato per il bilancio del 2017, che sarà approvato tra qualche settimana. Il patrimonio netto di 230 milioni “dimostra che l’azienda è in salute”, spiega D’Angelo, annunciando che “si pensa di fare nuove assunzioni” per riequilibrare la perdita di forza lavoro tra il 2012 e il 2016 e “fornire l’acqua gratuitamente” a chi vive in condizioni economiche disagiate. I dati sulle tariffe dimostrano che Napoli è quart’ultima per costo agli utenti tra le grandi città, con 189 euro per 150 metri cubi erogati, oltre 65 euro sotto la media italiana. Con il proprio laboratorio interno, Abc effettua controlli cinque volte superiori a quelli previsti dalle normative vigenti, con circa 5.400 campioni prelevati all’anno e 128 mila parametri analizzati. Le politiche di efficientamento e l’utilizzo di nuove tecnologie, per contrastare l’ormai annoso problema delle perdite nella rete idrica, hanno dato segnali positivi nel confronto tra il 2017 e il 2018, con un aumento del fatturato dello 0,3% a fronte di un volume di acqua immessa che è calato del 6,7%. Per il futuro si guarda al ciclo integrato delle acque, che passa anche attraverso la gestione di tutti i 45 impianti della rete fognaria, obiettivo da raggiungere nel 2018, per completare il trasferimento della rete entro il primo trimestre del 2019. A fine settembre, invece, potrebbe arrivare l’assorbimento in Abc di Net Service, l’azienda di servizi già controllata da Abc. D’Angelo sottolinea che il progetto “garantirebbe un risparmio di 1,5 milioni sui costi di funzionamento” e maggiore efficienza. “Vogliamo esportare il modello Napoli nei 32 comuni del distretto – conclude il commissario – candidandoci alla gestione del Sistema idrico integrato nell’area metropolitana”. Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, si dice “orgoglioso” perché “a distanza di sette anni dal referendum sull’acqua pubblica, restiamo l’unica città italiana che ha dato seguito al voto di 27 milioni di italiani. Ci auguriamo che il governo e il Parlamento, che a parole mettono l’acqua al primo posto, passino ai fatti con nuove norme”.