Intergruppo Sussidiarietà, prima tappa porto di Napoli Karrer: Azienda dinamica, piano vecchio di 20 anni

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Prende il via da Napoli il “Viaggio nell’Italia che riparte”, tour organizzato dall’Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà sul territorio nazionale per accendere i riflettori e portare alla luce quelle realtà industriali nuove o altamente innovative che oggi esistono in Italia. A Prende il via da Napoli il “Viaggio nell’Italia che riparte”, tour organizzato dall’Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà sul territorio nazionale per accendere i riflettori e portare alla luce quelle realtà industriali nuove o altamente innovative che oggi esistono in Italia. A guidare il viaggio, accompagnati in questa prima tappa dal Denaro, i coordinatori dell’Intergruppo Raffaello Vignali (Ncd), e Guglielmo Vaccaro (Pd) che insieme a Cristina Bargero (Pd), Vincenza Bruno Bossio (Pd), Cosimo Latronico (Fi), Alessandro Pagano (Ncd) e Francesco Sanna (Pd) hanno hanno dato il via al tour visitando i distretti logistici del porto di Napoli, compresi il terminal crocieristico della Stazione Marittima e quello per container del Coneco,  e dell’Interporto e Cis di Nola. La finalità dell’iniziativa è quella di scovare e raccontare esempi di ripartenza e crescita che abbiano saputo coniugare la sfida per la ripresa e lo sviluppo economico del Paese con la sostenibilità e la valorizzazione del territorio. La meta del viaggio saranno tutte quelle imprese italiane, “cittadine attive dei luoghi”, che abbiano saputo creare, grazie all’innovazione, integrazioni virtuose e nuove opportunità con il territorio. Domani 15 luglio i parlamentari visiteranno la Stazione sperimentale Industria delle Conserve Alimentari di Angri per un incontro con gli imprenditori e le realtà di eccellenza dell’industria agroalimentare su “La Campania che compete con la tradizione”.   1° tappa: Il porto di Napoli – Nella prima tappa del viaggio, tocca a Francesco Karrer, commissario dell’autorità portuale, analizzare le potenzialità di quella che a tutti gli effetti è l’azienda più grande di Napoli. “Il porto é una macchina di grande complessità – spiega il commissario –perché, in realtà, di un luogo dove ci sono tante aziende ma nessun capo. Il piano regolatore portuale risale al 1994 ed è inevitabile che dopo 20 anni risulti vecchio per le esigenze di una macchina tanto complessa. Il piano è disegnato come un piano regolatore urbanistico, più vicino alla legge urbanistica che a quella riguardante un grande hub logistico“. Nonostante ciò “il porto è un luogo di una dinamicità notevolissima – aggiunge Karrer -. La vera difficoltà è quella di collegare la disciplina di programmazione a quella della concessioni che va rivista“. Sul Grande Progetto il commissario ha le idee chiare: “E’ stato un po’ imposto in ordine a una certa aspettativa di risorse. Sto cercando di dare una coerenza alle proposte. E sta partendo un bando di 5,2 mln di euro con soldi dell’Autorità. Il Grande progetto – conclude Karrer – prevede 9 opere per 134 mln di euro. La rendicontazione effettiva si farà a fine saldo, con ritmi ragionevoli. La partita non si chiuderà tutta nel 2015“. “Realtà come queste  – dichiarano Vignali e Vaccaro durante l’incontro con Karrer,  e alcuni tra i principali operatori di settore –  sono l’esempio evidente della capacita del Paese di guardare al futuro e di creare sistemi virtuosi capaci di rispondere alle sfide della competitività e della sostenibilità ambientale. Noi siamo qui oggi come Intergruppo – spiegano- per conoscere e far conoscere queste eccellenze ma anche per mettere la politica concretamente al servizio di queste realtà. Per questo nel corso del nostro viaggio inviteremo gli imprenditori e le aziende a suggerirci richieste precise di politiche mirate a sostegno della competitività e sostenibilità che faremo poi confluire in un disegno di legge di iniziativa dell’Intergruppo, dando così concretezza politica al nostro viaggio”. 2° tappa: Terminal stazione marittima – Subito dopo l’Autorità portuale ci si sposta presso l’hub crocieristico della della Stazione Marittima, dove il direttore generale Bruno Russo spiega che “si tratta di in polo che può contare su due attività di business: quella commerciale, aperta ai crocieristi, e poi alla città quando saranno pronte le uscite della metro con tapis rulant, e quella congressuale: dopo la mostra siamo il centro più importante della città“. Il terminal della Stazione Marittima, emerge dall’incontro, è l’unico in Europa a offrire la possibilità agli armatori di avere nove escursioni diverse. E’ importante sottolineare che una compagnia estranea alla compagine sociale della stazione può fare affidamento sullo stesso servizio riservato alle altre perchè prevale l’interesse dell’economia della città. Ma ci sono anche delle criticità su cui agire e su cui Russo chiede una proposta di intervento all’Intergruppo per la sussidiaretà: “Su 1,2 mln di passeggeri l’anno – sostiene il direttore – la metà non segue itinerari, ma gira in città autonomamente. Noi abbiamo aperto rubinetti ma non raccogliamo l’acqua. Bisogna ottimizzare questi flussi”. 3° tappa: Conateco, leader degli scali container – Dal terminal della crocieristica a quello merci. I rappresentanti dell’Intergruppo effettuano un rapido sopralluogo nell’head quarte di CoNaTeCo, il più grande terminal container del porto partenopeo compartecipato pariteticamente al 50 per cento dal colosso cinese Cosco e dalla campana MSC che da poco ha confermando il rilascio della “fideiussione” che garantisce investimenti privati per 200 milioni di euro in attrezzature, oltre a 500 nuove assunzioni (da aggiungersi ai 400 posti di lavoro attualmente garantiti – a costruzione ultimata del nuovo terminal container di Levante, progetto in cui i due colossi del trasporto marittimo globale credono fermamente, come ribadiscono a Vignali e Vaccaro. “Nonostante la crisi, il mancato dragaggio, la perdita di traffico, abbiamo reagito bene – sottolinea l’amministratore delegato Pasquale Legora De Feo  con un’organizzazione del lavoro più flessibile e rispondente alle esigenze dei traffici, che ha salvaguardato l’occupazione e soddisfatto le aspettative degli azionisti con Ebitda e risultato economico lordo in crescita rispetto all’anno precedente”. ‘‘Rilanciamo ancora una volta i nostri piani industriali nel porto di Napoli – continua Legora De Feo – aprendo nuove prospettive di lavoro e sviluppo alla città. Ora serve, una volta e per tutte, il dragaggio del porto per l’ingresso delle navi e il riempimento della darsena di Levante per la realizzazione del nuovo Terminal, che il mio gruppo attende da 10 anni”. 4° tappa: il CIS Interporto e il Vulcano Buono – Da Napoli a Nola per una breve pausa pranzo al Gran Gusto del Cis e per un giro nel più importante centro servizi per imprese e polo commerciale d’Europa: il Distretto Cis-Interporto-.Vulcano, che con 1.000 aziende, 9.000 addetti, 15 milioni di visitatori all’anno e un indotto di oltre 40.000 occupati è stato designato da un osservatore come Bankitlia “come una delle aree più rappresentative del tessuto produttivo campano” spiega il responsabile delle relazioni esterne del Cis Daniele Trosino. Il Distretto riunisce su di una superficie di 5 milioni di metri quadrati tre realtà che operano in stretta sinergia, ciascuna con una specifica funzione: il Cis nella distribuzione, l’Interporto nella logistica integrata ed il Vulcano Buono nei servizi e nel retail. Un polo del terziario avanzato dove si integrano tutte le fasi della filiera logistica-distributiva ed ogni tipo di servizio, da quello ai trasporti, a quello alle aziende ed alle persone. Bankitalia ha stimato che solo il Distretto produce il 13 per cento dell’intero Pil della Campania.   5° tappa: all’Unione Industriali di Napoli – Riflettori accesi sulla logistica il pomeriggio nel corso della tavola rotonda “La Campania che compete nell’Innovazione” organizzata dall’Intergruppo presso l’Unione Indutriali di Napoli con i comparti industria, metalmeccanica, Ict e Logistica, Francesco Tavassi, presidente della Sezione “ Logistica, Intermodalità e Trasporti” dell’Unione, sottolinea che il settore “richiede un intervento urgente sia su ferro sia su mare. Manca un tessuto connettivo tra realtà di assoluto rilievo come il porto e l’interporto di Nola. I soldi per riqualificare il porto ci sono ma solo per le opere a terra“. Argomento sul quale interviene anche il numero uno di palazzo Partanna, Ambrogio Prezioso che evidenzia la contraddittorietà logica che c’è tra lo spirito del Grande Progetto e la caratterizzaizone dell’aera portuale come Sin (sito di interesse nazionale e quindi sottoposto a vincolo di risanamento ambientale). “La questione dei dragaggi è intrecciata con la tematica Sin, che aveva un senso anni fa quando erano stati previsti dei fondi per il risanamento. Oggi quei fondi non ci sono, ma sono rimasti i vincoli. E’ ora di superare questo collo di bottiglia per realizzare un’opera semplice come il dragaggio“. Epifani: Abolire l’Irap, tassa contro il lavoro – Si sofferma sulla questione Porto anche Guglielmo Epifani, membro dell’Integruppo: “Napoli è un luogo dove fare impresa è particolarmente difficile. Ne è un esempio la questione del porto, se mettessimo 500 mln di euro di investimenti previsti. Qui dobbiamo riflettere se possa bastare su una questione di parole, vedi la questione dragaggio e area Sin. Vanno completati gli step della banda veloce, e questo sono solo alcuni dei modi che possono sbloccare investimenti. Finmeccanica? La questione di Ansaldo Brera è ancora aperta, come commissione va capito come presidiare questo settore. Un intervento va fatto anche sui costi della giustizia e dell’impresa. Irap, una delle imposte più sbagliate perché colpisce chi va più occupazione, è una tassa contro il lavoro e contro il paese“. Bargero: Poche regole, ma certe – Una delle prime cose da fare è l’allegerimento della regolamentazione, controlli severi quando si violano le regole ma le regole devono essere poche. “Si consideri che in Italia, come ricorda Cassese, ci sono 150 mila leggi – illustra Cristina Bargero -. Stiamo lavorando come intergruppo sulla delega fiscale, nel senso di un alleggerimento nei confronti di chi investe e nella prassi del fisco che deve essere considerato come un partner e non un nemico”. Angelica Saggese punta il dito verso la sburocratizzazione: “E’ pure quello che è stato compiuto oggi, il superamento del bicameralismo perfetto e la trasformazione del senato in camera delle regioni – spiega -. Un intervento normativo urgente è quello della smaterializzazione dei rapporti tra azienda e pa”. “Noi spingiamo verso la realizzazione del tribunale delle imprese – dichiara Giovanna Palma -, capita che molti appalti restano troppo tempo in attesa di giudizi che non sono rispettosi del mercato. Le imprese sono il traino del nostro territorio, il Pd forse in passato è stato disattento”. Vignali: Raccontare ciò che sfugge alle statistiche –L’Italia che riparte non significa dire che tutto va bene, ma se si vuol ripartire pensiamo sia necessario farlo da quello che c’è – spiega Raffaello Vignali, considerato il padre dello Statuto delle imprese -. Vedo tante realtà molto buone, penso al Cis. Ma se uno progettasse oggi una cosa così ci riuscirebbe? Si tratta di una realtà che muove il 13,5 per cento del pil regionale. Io vivo in Brianza, e vedo troppi amici che vanno in svizzera a investire. Lo scopo di questo viaggio è quello di raccontare ciò che sfugge alle statistiche. A Nola le cose funzionano perché i servizi non li fa lo stato“. E ancora, sulla questione Porto: “Un caso di scuola della complessità nella quale ci muoviamo. Alla fine presenteremo una proposta di legge la più condivisa partendo tuttavia dalla consapevolezza che se il porto e l’interporto non si parlano non è un problema di leggi“.   Vaccaro: Partiti il 14 luglio per una nuova (piccola) rivoluzione –Con questo viaggio proviamo a colmare un deficit di consapevolezza, noi votati da un sistema che ci svincola dal territorio e che per questo è da cambiare – racconta Guglielmo Vaccaro -. Questo viaggio inizia oggi, nel giorno della presa della Bastiglia e che questo non sia di auspicio per la piccola grande rivoluzione che intendiamo fare nel mettere sotto i riflettori la parte dell’Italia che riparte. Il tour finirà il 13 dicembre, nel giorno della fine del semestre europeo a guida italiana e anche del giorno di Santa Lucia, che magari ci aiuta a vedere meglio i problemi di chi lotta per crescere”.      


VIAGGIO NELL’ITALIA CHE RIPARTE / LE TAPPE  Trentino Alto Adige: Distretto del Porfido e delle pietre trentine Veneto: Distretto dello sportsystem di Montebelluna; Distretto della meccanica di Vicenza Friuli-Venezia Giulia: Distretto Parco Agro-alimentare di san Daniele; Distretto industriale del caffe; area Science Park di Trieste Valle d’Aosta: Polo tecnologico di Verrés Piemonte: Metadistretto aerospaziale; Disttretto industriale delle bevande alcoliche di canelli-Santo Stefano Balbo; Distretto della rubinetteria del Piemonte Nord Orientale Liguria: IIT; Distretto ligure delle tecnologie marine Emilia-Romagna: Distretto biomedicale di Mirandola; Club della Meccatronica Toscana: Distretto dei prodotti in pelle e cuoio di Santa Croce sull’Arno e Castelfiorentino Abruzzo: Distretto Moda Inn; Distretto Automotive Marche: Distretto delle Calzature di Fermo; Distretto del Cappello di Montappone e Massa fermana; Tecno Marche, Parco scientifico e tecnologico Umbria: Distretto tecnologico dell’Umbria; Distretto umbro della Maglieria Lazio: Distretto Tecnologico Aerospazio Puglia: Distretto industriale delle Calzature di Barletta Molise: Distretto transfrontaliero Molise-Dubrovnick Basilicata: Distretto energetico Val d’Agri Calabria: Distretto Tecnologico della Logistica e della Trasformazione di Gioia Tauro Sardegna: Polo della Chimica verde di Porto Torres; Distretto ittico di Carloforte Sicilia: Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo


Il programma completo di lunedì 14 luglio Il programma completo di martedì 15 luglio