Manifesto per un nuovo Mezzogiorno
Ripartire da Economia, Etica ed Estetica

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Per rilanciare Napoli “come città evoluta e come simbolo del riscatto della società meridionale” occorre puntare sulle tre “E”: Economia, Etica ed Estetica. Sono questi i cardini intorno a cui ruota Per rilanciare Napoli “come città evoluta e come simbolo del riscatto della società meridionale” occorre puntare sulle tre “E”: Economia, Etica ed Estetica. Sono questi i cardini intorno a cui ruota il “Manifesto per un nuovo modello di gestione per Napoli e il Mezzogiorno” lanciato sabato 28 giugno a Ischia in occasione della quarta edizione di “Napoli 2020”, rassegna dell’economia in Campania e nel Mediterraneo organizzata dal Denaro, quotidiano economico della Campania, e da Matching Energies Fondation, con il patrocinio della Regione Campania. Hanno già aderito importanti personalità del mondo dell’impresa (vedi elenco in calce), della ricerca, dei media e delle istituzioni. Per aderire basta inviare una mail all’indirizzo: economiaeticaestetica@gmail.com    


MANIFESTO PER UN NUOVO MODELLO DI GESTIONE PER NAPOLI E IL MEZZOGIORNO

Noi sottoscrittori ci siamo riuniti a Ischia sotto gli auspici del Denaro e della Fondazione Matching Energies. Abbiamo convenuto quanto segue per il rilancio di Napoli come città metropolitana evoluta e come simbolo del riscatto della società meridionale: Il nostro modello di riferimento prevede di agire su tre fronti: Economico, Etico ed Estetico. In tempi normali l’ordine sarebbe l’opposto ma la crisi economica meridionale rende urgente affrontare il problema della disoccupazione: certamente dal punto di vista economico ma anche da quello etico, sottrarre i giovani all’influenza della criminalità e garantire la sicurezza dei cittadini, che ha importanti risvolti estetici riguardanti arte e cultura come tali e come alimentazione di un turismo di qualità. La dimensione Economica prevede due interventi urgenti che partono dalla natura del modello di crescita finora sperimentato in cui agiscono due motori: quello delle costruzioni e quello delle esportazioni, dove il primo funge anche da leva per l’uscita dalla crisi di domanda che attanaglia l’economia italiana nel suo complesso. Il problema ha una doppia faccia, quella dell’habitat stringente per l’attività di impresa rappresentato dal comportamento burocratico della pubblica amministrazione e dalla rigidità che incontrano le imprese sul mercato del credito e del lavoro e quella dei vincoli europei non funzionali alla crescita e, di conseguenza, allo sviluppo del Mezzogiorno. L’innovazione incrementale deve lasciare il passo all’innovazione radicale. La dimensione Estetica ha una doppia valenza: direttamente, offre garanzie attraverso una buona convivenza civile e la serenità dei rapporti; indirettamente, l’estetica dei beni e dei servizi nell’ambito della società post industriale conferisce ad essi un valore economico aggiuntivo rispetto a quello sostanziale. Al decoro inteso come arricchimento estetico va sommato il decoro inteso come presa di coscienza del proprio valore e come gelosa difesa della propria identità. La dimensione Etica assicura la giustizia dei rapporti tra soddisfazione dei bisogni quantitativi di ricchezza e di potere e la soddisfazione dei bisogni qualitativi di introspezione, amicizia, amore, gioco e convivialità tenendo conto che la soddisfazione dei bisogni qualitativi, anche ad alto livello, non richiede aggravio di costo economico. Occorre poi tener conto che nella società dei servizi la prevedibilità, la qualità, l’affidabilità rappresentano il valore massimo del lavoro e dei suoi prodotti. Essere galantuomini è sempre più un vantaggio competitivo. La soddisfazione congiunta di questi tre elementi è l’unica garanzia di mobilità nella scala sociale basata sui principi di merito, equità, eguaglianza delle opportunità e delle tutele. Un antidoto ai mali endemici di Napoli e del Mezzogiorno riassumibili in quindici difetti da cui guardarsi: pressappochismo, infantilismo, incompetenza, arroganza, familismo, clientelismo, rozzezza estetica, trasformismo, provincialismo, disfattismo, sospetto, dietrologia, irriconoscenza, individualismo, rassegnazione. Questo primo testo – che rappresenta la base di un futuro Manifesto – può essere sottoscritto da chi lo condivide inviando una email a economiaeticaestetica@gmail.com  


SOTTOSCRITTORI Armando Brunini, dirigente d’azienda Federico D’Aniello, dirigente di banca Claudio d’Aquino, giornalista Domenico De Masi, sociologo Raffaele Fiume, economista Piero Gaeta, avvocato Massimo Lo Cicero, economista Massimo Milone, giornalista Pasqualino Monti, dirigente d’azienda Riccardo Monti, dirigente d’azienda Luigi Nicolais, scienziato Rossella Paliotto, imprenditrice Florindo Rubbettino, editore Alfonso Ruffo, giornalista Dominick Salvatore, economista Marco Salvatore, medico Paolo Savona, economista Fabrizio Vinaccia, dirigente d’azienda Marco Zigon, imprenditore FIRMATARI Rosario Altieri, presidente Agci Alberto Angiuoni, dirigente d’azienda Tommaso Battaglini, avvocato Enzo Boccia, imprenditore Stefania Brancaccio, imprenditrice Giuliano Buccino Grimaldi, avvocato Ciro Burattino, dirigente d’azienda Carmine Cesaro, avvocato Quirino Coghe, imprenditore Paoletto Contini, imprenditore Antonio Coppola, presidente Aci Claudio Corduas, avvocato Gennaro Cuomo, consulente aziendale Davide D’Angelo, commercialista Giovanni D’Angelo, agronomo Alessandro D’Aniello, dirigente d’azienda Vincenzo D’Aniello, commercialista Mario D’Onofrio, commercialista Paolo De Feo, imprenditore Vincenzo De Prisco, consulente aziendale Giulio del Vaglio, avvocato Emilio Della Penna, commercialista Umberto Di Francia, politico Vittorio Di Gioia, commercialista Emilio Di Marzio, politico Giuseppe Di Meglio, commercialista Giuseppe Di Salvo, commercialsita Bruno Esposito, imprenditore Giovanni Esposito, ingegnere Salvatore Esposito De Falco, economista Paolo Fiorentino, dirigente d’azienda Fabrizio Flammia, commercialista Alfredo Gaetani, ingegnere Renato Galli, ingegnere Roberta Gallo, avvocato Adriano Giannola, economista Mario Giulianelli, sindacalista Gian Carlo Gleijeses, ingegnere Luigi Gorga, dirigente di banca Bruno Grillo Brancati, avvocato Pino Grimaldi, designer Pasquale Landolfi, avvocato Franco Ledda, medico Giovanni Leone, avvocato Amedeo Lepore, economista Antonella Malinconico, economista Romano Mambrini, imprenditore Giovanni Manco, ingegnere Giovanni Mantovano, imprenditore Giuseppe Marconi, ingegnere Valerio Marotta, economista Corrado Martingano, commercialista e avvocato Antonio Marzano, presidente del Cnel Gaetano Mastellone, dirigente di banca Clelia Mazzoni, economista Pasquale Montella, ingegnere Giovanni Musella, dirigente di banca Francesco Nania, commercialista Salvatore Neri, consulente finanziario Alessandro Pagano, consulente d’azienda Italo Pardo, antropologo Emmanuele Pasca di Magliano, architetto Aldo Patriciello, politico Valentina Petra di Caccurì, architetto Giovanni Piacente, dirigente d’azienda Bruno Pignalosa, medico Giorgio Pirone, promotore finanziario Luigi Porcelli, dirigente d’azienda Alfredo Postiglione, medico Giuliana Prato, antropologa Antonio Maria Rinaldi, economista Luigi Maria Rocca, commercialista Nicola Rocco di Torrepadula, avvocato Ugo Rodinò, assicuratore Sebastiano Salvietti, imprenditore Norberto Salza, dirigente d’azienda Sergio Sciarelli, economista Paolo Scudieri, imprenditore Enzo Siviero, ingegnere Andrea Soricelli, medico Bruno Spagnuolo, commercialista Paolo Stampacchia, economista Guglielmo Vaccaro, politico Gaetano Vecchione, economista Raffaello Vignali, politico Francesco Violi, dirigente d’azienda Antonio Visconti, commercialista Alberto White, architetto Giorgio Zaccaro, insegnante


Aderisce anche il mondo delle associazioni. Il sito “Napoli punto e a capo” si chiede: “Come non essere d’accordo su questi punti? Ne aggiungeremmo due : mancanza di civismo e ostilità contro la critica costruttiva. Ci informeremo meglio su questo manifesto per valutare se aderire e sollecitare anche le altre associazioni civiche a farlo“.  Vai all’articolo.


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