B&b e microricettività, esperti a confronto: grandi opportunità ma serve regolamentazione

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di Giuseppe Abazia

E’ cresciuto notevolmente, in questi ultimi anni, il numero di B&B e case vacanze presenti sul territorio, segno che il settore turistico rappresenta, per molti napoletani, un’àncora di salvezza in un periodo di crisi nonché un mercato tra i più interessanti in cui investire. Ne è convinto anche Stefano Mazza, amministratore di Leonardo Immobiliare che, con la tavola rotonda “Immobili e turismo: quali opportunità per la città di Napoli”, svoltasi ieri nella sede di via Scarlatti, ha aperto una serie di tre incontri dedicati all’argomento.
Tema portante del primo approfondimento è stato proprio la riscossa di tanti piccoli imprenditori che si sono lanciati nel mercato turistico. Stefano Mazza, da esperto del settore, approccia il tema dal suo punto di vista: “A Napoli si rilevano valori negativi per quel che riguarda i prezzi degli immobili, che negli ultimi anni sono anche raddoppiati, ma positivi per quel che riguarda il volume delle compravendite. Assistiamo a una suddivisione del mercato in zone e all’aumento dei compratori esteri, segno che il settore è in espansione. Napoli si adegua alle grandi città d’arte europee ed un tale boom ha risvolti sia positivi che negativi: da un lato si crea lavoro, dall’altro prende piede la speculazione”.
Mazza delinea anche l’evoluzione del tipo di visitatore che sceglie Napoli per le sue vacanze: non più semplice turista, ma viaggiatore. Gli fa eco Ivo Poggiani, presidente della III Municipalità di Napoli (Stella – S. Carlo all’Arena), che porta la sua esperienza di funzionario pubblico a stretto contatto col territorio: “Il turista oggi vuole vivere la napoletanità, vuole il centro storico, è interessato alle bellezze artistiche e culturali della città. Negli ultimi anni le zone di Capodimonte e del Rione Sanità hanno visto una crescita in termini di presenze notevole: luoghi come le Catacombe di S. Gennaro o il Cimitero delle Fontanelle attirano molti visitatori. Ciò è stato possibile anche grazie ad iniziative partite dal basso che hanno permesso, ad esempio, il recupero di beni storici e una maggiore efficacia nella lotta alla dispersione scolastica, ma si deve fare di più: chi visita Napoli cerca anche sicurezza, trasporti ben funzionanti, servizi capillari e adeguati”.
Agostino Ingenito, presidente dell’Abbac (Associazione dei Bed & Breakfast ed Affittacamere della Campania) affronta l’argomento da un diverso punto di vista: riagganciandosi sia al tema della speculazione introdotto da Stefano Mazza, sia alle caratteristiche del turista in visita a Napoli, Ingenito definisce quest’ultimo una sorta di “viaggiatore Goethe 3.0”. Ingenito fa riferimento all’utilizzo ormai preponderante che internet ha assunto nell’organizzazione dei soggiorni, il cui impatto coinvolge sia il versante immobiliare, sia le piattaforme online attraverso cui gli imprenditori pubblicizzano i propri B&B e case vacanze. Da un lato abbiamo masse di piccoli imprenditori che, possedendo un immobile o acquistandolo allo scopo, non sempre rispettano tutte le regole del caso; dall’altro abbiamo le piattaforme online che spesso, non effettuando controlli preventivi sulla legittimità delle proprie inserzioni, contribuiscono alla confusione (anche normativa) che attualmente caratterizza il mercato. “Che tipo di turismo vogliamo? – si chiede Ingenito – Il momento è positivo, ma il turismo è materia volatile, la città deve crescere con imprese di qualità. Il Comune deve fare la sua parte, ci vogliono più controlli e più chiarezza, ci vuole un’operazione-verità”.
Dello stesso avviso sia l’avv. Nicola Todisco, sia gli architetti Lia Chianese ed Elena Masullo. Todisco rimarca come le differenze regionali fra le normative per i B&B e gli immobili destinati all’affitto per brevi periodi rappresentino un ulteriore elemento di caos per gli imprenditori che si affacciano a questo mercato, e auspica una legislazione a livello nazionale che non lasci margine a improvvisazioni e tuteli tanto gli imprenditori quanto i turisti. Chianese e Masullo, invece, confermano come il boom delle cosiddette strutture microricettive vada di pari passo con un incremento del verificarsi di situazioni poco chiare per quel che concerne la regolarità degli immobili da destinare all’accoglienza.
L’opinione di tutte le personalità intervenute alla tavola rotonda è comunque unanime: serve più comunicazione e più interazione fra le parti coinvolte, serve un’azione incisiva da parte del governo per valorizzare le grandi potenzialità del turismo italiano alla luce della legalità e della trasparenza. Il bilancio che emerge dall’incontro dunque è complessivamente positivo, ma evidenzia anche mancanze e storture che necessitano di correzione.