Tumori, più guarigioni con le reti oncologiche. Ma sono attive solo in 7 Regioni

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Le reti oncologiche sono garanzia di omogeneità e qualità di tutto il percorso dalla diagnosi alle terapie, danno accesso ai farmaci innovativi, riducono i viaggi della speranza tra Regioni e dal Sud al Nord e hanno un effetto positivo anche sulle liste d’attesa. Questo si traduce in un aumento della sopravvivenza e delle guarigioni. Ma le reti oncologiche sono attive solo in sette Regioni: Lombardia (in attesa di riorganizzazione e nomina referente regionale da oltre un anno), Piemonte e Valle D’Aosta, Veneto, Toscana, Umbria, Liguria e la provincia autonoma di Trento. In Campania e Puglia le reti sono state deliberate e sono in partenza, mentre altre ad oggi risultano solo su carta: Sicilia, Lazio, Calabria, Sardegna, Basilicata. Non pervenute, per ora, Emilia Romagna (dove esiste al momento la Rete regionale dei Centri di senologia e la Rete oncologia Romagna), Marche, la Provincia Autonoma di Bolzano, Molise e Friuli Venezia Giulia. Un grave ritardo visto che, sottolineano gli esperti, nelle Regioni dove la rete si è realizzata, i pazienti colpiti dal cancro guariscono di più rispetto al resto d’Italia. In particolare, in Toscana la sopravvivenza a 5 anni raggiunge il 56% fra gli uomini e il 65% tra le donne; in Veneto il 55% (uomini) e il 64% (donne) e in Piemonte – la rete più ‘antica’, attiva da quasi 20 anni – il 53% (uomini) e il 63% (donne). Dati simili si trovano nelle altre tre Regioni dove esistono questi network. I pazienti possono accedere alle cure migliori, senza affrontare viaggi, con trattamenti uniformi sul territorio, sinergie e meno sprechi di risorse per il Ssn. Gli ospedali vengono utilizzati solo per le terapie più complesse, alleggerendo i dipartimenti, e le liste d’attesa si possono ridurre fino al 50%. Il comune denominatore di una rete oncologica sono i percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (Pdta). Per questo un board di clinici, con un ruolo chiave nelle reti regionali già operative, punta alla creazione di una “rete delle reti” attraverso il progetto Periplo Onlus, con l’obiettivo di armonizzare i Pdta e le reti esistenti, aiutare lo sviluppo omogeneo di quelle in preparazione e spingere per la creazione delle Reti nelle regioni ancora scoperte. Il quadro è stata tracciato in occasione del tavolo tecnico “Periplo Incontra”, oggi a Roma con il contributo non condizionante di Msd.