Cardarelli eccellenza nella cura delle ustioni: sì al farmaco intelligente

91
In foto l'ospedale Cardarelli

Ana-Maria Oproiu è il primario del dipartimento di Chirurgia Plastica e Centro Ustioni dell’University Hospital di Bucarest e il 30 ottobre 2015 si trovò a fronteggiare un’emergenza che raggiunse in poco tempo proporzioni tragiche. L’incendio che colpi’ la discoteca Colective causò 64 morti, tra cui una ragazza italiana, e centinaia di feriti, oltre a una crisi politica che porto’ alle dimissioni del primo ministro. La dottoressa Oproiu, a tre anni di distanza dal rogo, ha deciso di recarsi in visita all’ospedale Cardarelli di Napoli, da cui, proprio la notte del tragico incendio, parti’ un giovane chirurgo che supportò le unita’ rumene. Il medico ha voluto ringraziare il direttore generale, Ciro Verdoliva, e il team napoletano che raggiunse Bucarest il 30 ottobre 2015. “Nel mio ospedale – racconta Oproiu alla Dire -, furono curati 28 pazienti che presentavano ustioni sul 100% del corpo. Napolici aiuto’ molto: grazie all’uso di un trattamento innovativo riuscimmo a salvare vite umane”. Il primario dell’University Hospital di Bucarest si riferisce al NexoBrid, un farmaco che permette di intervenire sui pazienti gravemente ustionati senza andare in sala operatoria, un trattamento precoce che non necessita di trasfusioni di sangue. Nel 2015, i centri rumeni non avevano la giusta esperienza per trattare il farmaco: hanno chiesto, quindi, ad alcuni ospedali, tra cui il Cardarelli di Napoli, di fornire degli specialisti in grado di portare avanti il trattamento e dare supporto ai team rumeni nella cura delle persone ustionate. “Sarebbe utile un training rispetto all’uso di questo farmaco sugli operatori sanitari che non devono trattare per forza i pazienti ustionati ma che potrebbero essere coinvolti nell’uso di un prodotto che puo’ salvare tante vite umane”, avverte Roberto d’Alessio, primario di chirurgia plastica e del centro grandi ustioni dell’ospedale Cardarelli di Napoli da cui e’ partito il team diretto verso Bucarest. “La novita’ piu’ interessante di questo farmaco intelligente – sostiene d’Alessio – e’ che distingue ed elimina la cute morta e preserva quella che potrebbe andare a guarigione spontanea. Determina, quindi, un risparmio enorme sia per il numero e la non aggressivita’ degli interventi chirurgici necessari che per la rapidita’ con cui si affrontano casi di emergenza. Il centro grandi ustioni del Cardarelli di Napoli è stato reclutato, con altri due in Italia e un numero limitato di centri in Europa e nel mondo, per fare sperimentazione clinica su questo farmaco, cosi’ da sperimentare i vantaggi rispetto alle metodiche tradizionali. Per l’esperienza maturata, siamo ai vertici in Europa e negli Usa, secondi solo a Chicago”. Il direttore generale dell’ospedale Cardarelli di Napoli, Ciro Verdoliva, ricorda il ruolo del centro grandi ustioni del Cardarelli “un hub regionale e del Sud, insieme ai centri di Bari, Brindisi, Catania e Palermo. Siamo senza dubbio il riferimento piu’ importante, sia per il numero di posti letto che per i casi trattati. Curiamo circa 200 pazienti all’anno, persone che hanno bisogno di cure intensive e continue. Il nostro ospedale ospita anche casi di donne ustionate dall’acido per casi di violenza. Siamo attenti alla riabilitazione immediata dei pazienti, per ridurre il danno fisico e sociale. Vogliamo rendere il Cardarelli un’azienda di riferimento” che, presto, “aprirà una banca della cute – annuncia -. Sara’ la prima del Sud Italia”.