Privacy, domani al via il nuovo regolamento. Allarme del Garante Ue: Pmi non pronte

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in foto Giovanni Buttarelli, garante europeo per la protezione dei dati

Il Regolamento europeo sulla privacy che entra in vigore domani “è una svolta epocale”, ma ancora le imprese italiane, soprattutto quelle piccole e medie “non sono pronte”. Lo dice il Garante europeo per la protezione dei dati, Giovanni Buttarelli, intervistato dall’Agi, che lancia l’allarme sul rischio ‘consulenze fasulle’. “Le difficoltà ci sono – dice Buttarelli a meno di 24 ore dall’entrata in vigore del Gdpr – le aziende non sono pronte, hanno un grande panico. Forse sono pronte le grandi, ma le piccole e medie che nel nostro paese sono la maggioranza no”. Inoltre, continua, “stiamo assistendo a un fenomeno che non vorrei definire di sciacallaggio o di strozzinaggio, ma che è preoccupante: si vendono tante consulenze come passepartout per mettersi al riparo dalle nuove norme, ma spesso sono consulenze superficiali, fasulle. E questo non va bene”. Secondo Buttarelli al contrario, “le Autorità invece sono più pronte, ricevono più poteri e avranno più responsabilità, avranno un incremento medio delle risorse del 24% su scala europea, L’Autorità italiana otterrà qualcosa dal decreto legislativo approvato in Italia. Un decreto che io ho criticato, sia sul piano della tecnica legislativa ma anche perché è un’occasione perduta, si poteva fare un tagliando a un codice di 15 anni fa. È bene che il legislatore italiano ci torni su”.
“Sul Gdpr ci sono molte aspettative, quattro anni di dibattiti, migliaia di emendamenti, solo la direttiva sul fallimento ha avuto una discussione così lunga nella storia europea. Sarà una svolta epocale, se ben applicata, anche se non è al cento per cento la legge dei miei sogni, comunque permette a chi vuole esercitare il suo diritto di sapere cosa si fa dei suoi dati, di ottenere giustizia e di farlo in maniera efficace e gratuita, di individuare chi sgarra e sanzionare, di avere meno burocrazia”. “Tutto il mondo sta guardando all’approvazione del Gdpr – aggiunge Buttarelli – c’è preoccupazione e panico per chi arriva all’ultimo momento ma allo stesso tempo si è capito che la protezione dei dati si è staccata dalla privacy, è qualcosa che deve far parte della realtà di tutti i giorni. Il vero cambio epocale è il riconoscimento del valore socialmente utile del trattamento dei dati personali ma anche la loro enorme suscettibilità nel creare danni se usati male. Oggi i dati influiscono su tutto, c’è chi sa troppo e chi sa poco, per questo serviva un riassetto”. “Il 26 mattina ci aspettiamo un po’ di grida manzoniane, un po’ di apologia, un po’ di clamore, però mi interessa più vedere cosa succederà tra sei mesi – prosegue – Ora l’emozione del momento mi interessa di meno. Il passaggio è epocale, non sappiamo più a chi dare i resti, il mondo intero ci sta guardando. Non ho mai visto come adesso su scala planetaria un’attenzione così grande. La parola Gdpr da ieri è la parola più consultata su internet, abbiamo superato anche Beyonce’. Non siamo sexy come Beyonce’ – conclude Buttarelli – ma in questo momento siamo più popolari di lei…”.