Musica, al Mann l’elogio del violoncello

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Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli è anche ‘un Museo che suona’: per quattro giorni, dal 31 maggio al 3 giugno, con ‘Elogio del Violoncello’ il Mann diretto da Paolo Giulierini si trasformerà in un’immensa scatola sonora sperimentando un originale format musicale firmato da Stefano Valanzuolo. Oltre 30 gli ospiti di fama internazionale, da Stephan Braun a Giovanni Sollima e Enrico Dindo, Ramon Jaffé, Maya Beiser, Ernst Reijseger, Christophe Coin, Eric Siblin che si esibiranno in concerti serali e site specific (tra le pitture pompeiane, al Toro Farnese, dalla sala della Meridiana al cortile delle Fontane) ma anche, durante il consueto orario d’apertura, in prove aperte, performance, incontri; ad arricchire il programma film a tema, visite guidate e un laboratorio di liuteria.
“Il Mann, a ben guardare, è un museo della musica del mondo antico – nota Giulierini – Suoni antichi e arcani riecheggiano qui da secoli. Sono quelli emessi, magicamente, dalle tante statue di Apollo citaredo, di Pan con la siringa, di fauni con il doppio aulos. Impressionante è il numero di strumenti musicali rappresentati negli affreschi vesuviani o negli innumerevoli vasi dipinti: lire, barbitoi, cetre, nacchere, flauti, strumenti per tendere le corde. Ma anche cantori e danzatori ci allietano nel nostro cammino di visitatori, come riscontriamo nei celebri mosaici pompeiani”.
“Il Museo che suona non vuole essere semplicemente un festival – spiega Valanzuolo – ma un format d’ascolto basato su modalità di fruizione alternative e possibili della grande musica. Le occasioni musicali sono state cucite, nello spirito del progetto, intorno agli spazi destinati ad accoglierli”.
Quattro i leitmotiv: si parte con ‘Ritmo’ ovvero dalla fusione tra classica e flamenco, per poi dare spazio al duo americano ‘Dirty Cello’ tra blues, folk & bluegrass. ‘Invenzione’ è il tema del 1 giugno ospiti il primo violoncello del Teatro di San Carlo Luca Signorini ed Enrico Dindo che apre il ‘Progetto Bach’ con lo scrittore Eric Siblin, autore del best seller ‘Le suites per violoncello’. La solista americana Maya Beiser, icona del violoncello alternativo, musa di Steve Reich e di David Lang, si esibirà in un repertorio eclettico e di avanguardia tra il medioevo di Ildegarda di Bingen ed il rock classico dei Led Zeppelin. Nella terza giornata, ispirata al ‘Movimento’, protagonisti Stephan Braun, e il violoncello elettrico dell’olandese Ernst Reijseger. Violoncello e danza vedranno insieme l’astro nascente del barocco Adriano Maria Fazio e il ballerino Damiano Bigi. Giornata conclusiva domenica 3 giugno intorno al tema musicale della ‘Complicità’ con conferenza sonora dello scrittore e musicologo canadese Eric Siblin e omaggio alla scuola musicale del Settecento napoletano, ed ancora Christophe Coin ed il clavicembalista napoletano Enrico Baiano. Gran finale con Giovanni Sollima, da Haydn ai Nirvana. Durante l’orario d’apertura non è previsto biglietto aggiuntivo, solo per due concerti serali (ore 20 e 21,30) biglietti a parte e formule abbonamenti.