Purtroppo non c’è più la soluzione finale, se no saremmo ricchissimi

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in foto Nello Musumeci, ministro con delega alla Protezione civile

“Non è colpa del governo regionale se in Sicilia ci sono 315 mila disabili gravissimi che ci costano 220 milioni l’anno. Se no, non dovremmo risparmiare in tanti altri settori”. Lo ha dichiarato il governatore Musumeci illustrando la legge finanziaria nel suo parlamentino. Una frase infelice, che ha probabilmente tradito il pensiero, ma che evoca tempi e modalità crudeli, quando si alleggeriva così il bilancio. “Ci perdoni se esistiamo e le procuriamo qualche fastidio”, è la risposta di quella povera gente. Anziché scusarsi, l’arroganza del potere suggerisce di inveire contro chi lo critica.

Altrove il popolo scende in piazza. Noi, invece, diamo la colpa alla politica
Durante la festa di San Firmino a Pamplona una madrilena diciottenne fu stuprata da cinque bruti adulti. Meno di due anni dopo, la sentenza. Bella tempestività. Da noi si invecchia in attesa. Però, anziché per violenza, il branco è stato condannato per abuso sessuale, a soli nove anni. La Spagna non è d’accordo su una pena così mite. Protestano tutti. Cittadini e politici, persino il governo, contro la corte. Il paese intero è sceso in piazza. Hanno capito che il popolo non è impotente. Ma deve intervenire, non basta lamentarsi come noi. Non è neppure una partita di calcio!

Il Presidente della Camera può rinunciare all’auto blu?
Crede che andare a piedi lo avvicini ai cittadini. Invece, è un ridicolo esibizionismo. Costringe la sicurezza a disporre un cordone di una ventina di agenti per isolarlo da curiosi e da qualche malintenzionato. Per andare in luoghi lontani da Montecitorio quale mezzo userà? In treno si dovrà requisire una carrozza intera. Andando all’estero con gli aerei di linea la Camera acquisterà tanti biglietti di business class e soggiorno per la scorta. Non è meglio auto, elicotteri e aerei di stato, come si è sempre fatto? Un presidente si giudica dai risultati ottenuti non dal modo con cui si sposta.

Senza la comunità ebraica la festa della Liberazione è incompleta
Questa giornata serve a ricordare eccidi, invasioni, lutti perché non accadano più. Dovremmo essere tutti d’accordo. Invece c’è sempre qualcuno che critica. Rimpiangono guerra e dittatura? È bene precisare che non è prerogativa della sinistra. Alla Resistenza aderivano cattolici, liberali, anarchici e sacerdoti. Stava per entrarci persino Umberto di Savoia. Ma il padre glielo impedì. Peccato che da alcuni anni nel corteo non ci siano più gli ebrei, seppure fossero le vittime più numerose. Chissà perché gli abbiamo preferito i palestinesi. Loro che c’entrano? Quella è un’altra storia.

È accanimento terapeutico o un gesto di grande umanità?
Pur avendo giudicato Alfie inguaribile, i medici del Bambin Gesù, sono disposti a curarlo. L’Alta Corte britannica – la stessa che aveva deciso di staccare la spina – ha autorizzato il trasferimento del piccolo paziente a casa, ma non in Italia, che si mette sempre in mezzo. Vale la pena tenere questa creatura in vita per qualche mese sapendo che sarà sempre più menomato? Pur mettendoci nei panni dei genitori e del dramma che vivono, tenendo conto della forma neuro degenerativa di cui è affetto il bimbo, non sarebbe meglio non farlo più soffrire anziché dargli la cittadinanza?

Secondo voi, sono proprio necessari tre mesi per le motivazioni di una sentenza?
Questi magistrati non vogliono stancarsi. Sono i più pagati e i meno attivi. Ci impiegano lunghi anni per istruire un processo, diversi mesi per il dibattimento e 90 giorni per spiegare la sentenza. È un ritmo al di fuori del mondo che nessuna riforma è riuscita a velocizzare. Seppure le telecamere rilevano l’evidenza di un reato, le indagini impiegano settimane per arrivare all’imputazione, all’arresto e poi ogni tanto alla detenzione. Intanto, i colpevoli continuano a delinquere e le vittime a essere violentate. Come fanno negli altri paesi democratici dove la Giustizia è più veloce?

I prof possono difendersi mollando qualche ceffone?
Gli insegnanti debbono subire senza reagire quando gli alunni li insultano e umiliano? È vero che quei vigliacchi se la prendono con i deboli. Ma non c’è un allarme? Potrebbero intervenire i colleghi delle classi vicine e i bidelli. Si può chiamare la forza pubblica. Questo drammatico problema, dalle alpi allo stretto, sta cadendo nel ridicolo. Essendo italiani Salvini non interviene. Se figli di emigranti avrebbe invocato espulsioni di massa. Le leggi non sono applicate. Prevale il buonismo, sia nelle aule dei tribunali che a scuola e in politica. Che fareste se in cattedra ci foste voi?