Famiglie, il report Acli: oltre 5 milioni di italiani in fuga dal Paese

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A Parigi per conoscere meglio le famiglie italiane all’estero e per offrire loro servizi sempre piu’ vicini ai bisogni reali degli italiani all’estero per lavoro. Questo l’obiettivo della ricerca Expat, lavoro e famiglia in Europa, affidata a Iref, e che verrà lanciata domani dalla Federazione delle Acli Internazionali. I dati statistici saranno raccolti attraverso circa 10.000 questionari somministrati al target delle famiglie e raccolti dagli uffici Patronato e Caf delle 13 città coinvolte: da New York a Londra, passando per Parigi, Melbourne, Bruxelles, sino ad arrivare a San Paolo e Buenos Aires. Sono oltre 5milioni gli italiani all’estero – gli ultimi 125mila migrati nel sono 2017 – in fuga dalla Penisola per motivi professionali. Le Acli mettono a disposizione i propri servizi consolidati sul territorio italiano anche per loro, raggiungendoli grazie alla rete di uffici internazionali disseminati in Europa, Australia, Stati Uniti, Brasile, Argentina, Sud Africa. Lo scopo di questa ricerca e’ raccogliere le impressioni e i bisogni di chi e’ migrato dall’Italia all’estero ed e’ residente da almeno 6 mesi in una delle citta’ che offrono servizi Acli. “L’obiettivo- spiega Matteo Bracciali- e’ rinnovare la nostra missione di tutela e sostegno alle marginalita’ rispetto alla migrazione, che e’ cambiata profondamente, ma che porta sempre con se’ fragilita’ e paure. Le statistiche e i dati emersi- continua il Vicepresidente delle Acli Internazionali- offrono anche un’altra grande opportunita’: poter analizzare il percorso di integrazione dei nostri connazionali nei diversi contesti urbani internazionali. Sono persone che hanno superato le difficolta’ del primo approdo e che riconoscono quali strumenti poter mettere in campo per un aiuto serio alla mobilita’ internazionale, aiutandoci a individuare nuovi strumenti di conciliazione vita-lavoro, in particolare nelle citta’ globali”. Una ricerca nella ricerca, che portera’ all’implementazione e al miglioramento dei servizi delle Acli offerti agli italiani ‘expat’ e alle loro famiglie, ma soprattutto ai giovani, che costituiscono la quota parte maggiore degli italiani in mobilita’ permanente verso altri Paesi. “Il futuro dell’Europa deve basarsi sui giovani- dichiara il Presidente Nazionale delle Acli, Roberto Rossini in chiusura dell’evento- La vera sfida che abbiamo davanti e’ dunque quella di lavorare con determinazione al rafforzamento della dimensione sociale europea, affinche’ le stesse opportunita’ siano accessibili a tutti i cittadini dell’Unione e, in particolare, alle giovani generazioni. Per questo e’ importante che i principi e i diritti stabiliti dal Pilastro sociale europeo trovino una rapida applicazione. È prioritario adeguare i sistemi d’istruzione e di formazione all’evoluzione tecnologica e aggiornarli costantemente; favorire la conciliazione tra attivita’ professionali e obblighi familiari, garantendo diritti minimi al numero crescente di lavoratori che devono far fronte a carichi di cura; armonizzare il diritto del lavoro e il sistema previdenziale tra i diversi paesi”.